È morto a 88 anni Quino (pseudonimo di Joaquín Salvador Lavado Tejón), fumettista argentino noto per aver creato il personaggio di Mafalda
È morto Quino. Aveva 88 anni ed era un fumettista argentino noto per aver creato il personaggio di Mafalda (1963), ma anche per le sue strisce mute che irridono i costumi della società contemporanea. Le sue vignette sono state tradotte in 35 lingue. A dare la notizia della morte è stato il suo editore argentino, Daniel Divinsky.
Chi era Quino
Nato a Mendoza (Agentina) il 17 luglio del 1932, il suo vero nome era Joaquín Salvador Lavado Tejón.
Frequentò la scuola di Belle Arti solo per 2 anni. Il motivo lo spiegò lui stesso: “m’insegnavano a ritrarre modelli bellissimi: gessi, anfore, anatre impagliate, una chitarra… Ma io fin da piccolo volevo fare il cartoonist e mi sono rotto le palle. Ho smesso: è una cosa che rimpiango un po’, insieme alla mia mancanza di disciplina. Infatti ho dovuto imparare da solo cose che lì avrei imparato con meno fatica, come la prospettiva. Se non la conosci bene diventa un casino disegnare certe immagini, come ad esempio un campo sportivo“.
Era figlio di immigrati spagnoli. Negli anni 50′, dopo la morte dei genitori, lasciò Mendoza e si trasferà a Buenos Aires. Qui iniziò a pubblicare i suoi disegni su alcuni settimanali.
Nel 1960 sposò Alicia Colombo.
Nel 1963 uscì il suo primo libro, “Mundo Quino“. Consisteva in una raccolta di fumetti umoristici muti con la prefazione dello scrittore Miguel Brasco.
Miguel Brasco presentò, poi, Quino a Agens Publicidad, che stava cercando un disegnatore per creare un fumetto per pubblicizzare il lancio di una linea di elettrodomestici chiamati Mansfield. Siccome il logo conteneva la lettera M, i nomi dei personaggi dovevano cominciare con questa lettera. Doveva, inoltre, essere nello stile di Charlie Brown. Così nacque Mafalda.
Agens Publicidad non fece più la sua campagna pubblicitaria e Quino mise da parte alcune sue strisce che usò, poi, per conto proprio alcuni mesi dopo . La striscia di Mafalda venne, infatti, pubblicata il 29 settembre del 1964 sul settimanale argentino più importante dell’epoca, Primera Plana. Poi, il 9 marzo del 1965 interruppe il suo rapporto con Primera Plana e Mafalda passò al quotidiano El Mundo.
Il 25 giugno del 1973 decise di non disegnare più le strisce di Mafalda. La motivazione: “Ero stanco di continuare a ripetere che il mondo funziona male, che ci sono le guerre e la povertà. Niente è cambiato da allora e questa è una tristezza infinita“.
Nel 1976, dopo il colpo di Stato e l’instaurazione della dittatura in Argentina del generale Jorge Rafael Videla, si trasferì a Milano dove rimase fino al 2010.
Chi è Mafalda
Mafalda è una bambina di 6 anni con genitori qualunquisti. Odia la minestra, ascolta i Beatles e con i suoi amici (Felipe, Manolito, Susanita e Libertà) si occupa di grandi avvenimenti (dalla guerra del Vietnam alla fame, dal razzismo alla questione femminista).
Da dove deriva lo pseudonimo
Quino era chiamato così per distinguerlo in famiglia dallo zio Joaquin Tejon (pittore e grafico che gli insegnò i rudimenti del mestiere).
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