In Italia esistono i cimiteri dei feti. Viene usata una croce come lapide e viene dato il nome della donna
I cimiteri dei feti. Prima di pubblicare una notizia facciamo un’analisi cercando quelle che stanno ottenendo maggiori visualizzazioni e interazioni. Da qualche giorno alcuni giornali parlano dell’argomento oggetto del titolo. Quindi, abbiamo fatto quello che facciamo di solito in questi casi, abbiamo cercato su Google gli argomenti trend del momento.
Cosa è di tendenza
Come si vede, al primo posto c’è la notizia di Chiara Ferragni incinta. A seguire notizie su sport, ecc.. Della notizia sui cimiteri dei feti, invece, non vi è traccia.
Forse perché alle persone che fanno ricerche su Google non interessa?
Perché parlarne?
La notizia di una donna che scopre che il feto che ha abortito è stato seppellito a suo nome (perché non è stato dato un nome al feto) con una croce sopra (che la donna non vuole perché non riconosce quel simbolo religioso), perché è ritenuto più importante di miliardi di altri argomenti che le persone ricercano su Google?
Se alla persone non interessa, perché parlarne? Se un argomento è importante è sicuramente giusto parlarne, indipendentemente dal numero di persone interessate, ma in alcuni casi certi argomenti puzzano di indottrinamento ideologico.
La nostra opinione
Per noi è preoccupante che una persona che ha abortito (e che non sapeva nemmeno che fine avesse fatto il feto) invece di preoccuparsi della sepoltura e del funerale, si preoccupa della violazione della privacy (perché c’è il suo nome sulla croce).
Abbiamo letto buona parte di quegli articoli che parlano di questo argomento, ma ad un certo punto ci siamo fermati. Siamo abituati a tutto, dai crimini più atroci alle violenze di guerra. Ma questo è troppo.
Quindi non risponderemo alla domanda oggetto del titolo. C’è chi lo ha già fatto.
A noi basta che quel feto abbia avuto una sepoltura.
Forse, però, ci sarà un’interrogazione parlamentare, quindi questo articolo potrebbe subire delle modifiche.
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