È morto a 76 anni Franco Battiato, uno dei più grandi e amati cantautori italiani della seconda metà del Novecento
È morto Franco Battiato. È morto a 76 anni uno dei più grandi e amati cantautori italiani. Da anni sulle sue condizioni di salute c’era un certo riserbo, ma si sapeva che non erano buone. L’annuncio della morte è arrivato dalla famiglia, che ha aggiunto che i funerali si terranno in forma privata. Viveva nella sua casa di Milo, ai piedi dell’Etna.
Tra gli artisti italiani più originali e innovativi, ha raggiunto il successo con il disco “La voce del padrone” (1981), nel quale erano contenute alcune delle sue canzoni più celebri come “Cuccurucucù” e “Centro di gravità permanente“.
Ha esplorato vari generi, dal pop al progressive rock alla musica sperimentale ed elettronica, che accompagnava con testi ricercati (diventati un genere letterario).
Chi era Franco Battiato
Franco Battiato (all’anagrafe Francesco Battiato) è nato il 23 marzo 1945 a Ionia, in provincia di Calabria (Sicilia). E’ stato un cantautore, compositore e musicista italiano.
Si è formato musicalmente a Milano negli anni ’60 dove conobbe (tra gli altri) Giorgio Gaber (lo aiutò a fare uscire le prime canzoni e a fare le prime apparizioni in televisione).
Negli anni ’70 si allontanò dalla musica pop per darsi a quella dalle sonorità del progressive rock inglese, pubblicando il suo primo disco “Fetus“.
Nel 1973 uscì “Sulle corde di Aries“, un disco ricco di strumenti tipicamente orchestrali e influenzato dalla musica etnica. Dopo anni di sperimentazioni conobbe il violinista Giusto Pio, con cui collaborò a lungo.
Successivamente, passò alla casa discografica EMI, e nel giro di pochi anni fece uscire alcuni dei suoi dischi di maggior successo: L’era del cinghiale bianco (1979), Patriots (1980), La voce del padrone (1981) e L’arca di Noè (1982), che contenevano tra le altre “Prospettiva Nevski”, “Radio Varsavia”, “Voglio vederti danzare” e “Scalo a Grado”.
Nel 1984 andò all’Eurovision Song Contest, cantando “I treni di Tozeur” con Alice ed estendendo il suo successo fuori dall’Italia.
Negli anni ‘90 iniziò una collaborazione con il filosofo e poeta siciliano Manlio Sgalambro. Tra le sue produzioni recenti più apprezzate ci fu la cosiddetta “trilogia dei Fleurs“.
Nel 2012 entrò nella giunta regionale del presidente siciliano Rosario Crocetta, come assessore alla Cultura (incarico che durò pochi mesi).
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