I ghiacciai sono enormi masse di ghiaccio che si formano nelle zone più fredde del pianeta
Ghiacciai: cosa sono e come si formano. Secondo gli studiosi, il nostro pianeta ha visto l’alternarsi di ere glaciali (dove i ghiacci si espandono e gli oceani si ritirano) a periodi interglaciali (dove i ghiacciai si sciolgono facendo aumentare il livello degli oceani). L’ultimo periodo glaciale di cui siamo a conoscenza si chiama “Würm” (iniziò 110.000 anni fa e terminò circa 10.500 anni fa). Durante il periodo più freddo di questa era (24.000-10.500 anni fa), gran parte dell’Europa e dell’Asia assomigliavano a una steppa, mentre la Scandinavia, gran parte delle isole britanniche, il Canada e la parte settentrionale degli Stati Uniti erano coperte di ghiaccio. Anche in Africa si estendevano ghiacciai (ad esempio, nelle montagne del Marocco e dell’Etiopia).
Il clima mite dei periodi interglaciali favorì l’avanzare delle grandi civiltà. Nel 5000 a. C. ci fu il clima più caldo mai registrato di tutto l’Olocene (il periodo geologico che stiamo vivendo ora). In quell’epoca nacquero gli Egiziani e gli Ittiti, che si stabilirono sulle coste del Mediterraneo.
Intorno al 1300 d. C., la temperatura si abbassò di nuovo e iniziò il periodo più freddo di tutto l’Olocene, una “piccola età glaciale” che durò circa 3 secoli (1590-1850): i ghiacciai aumentarono, tanto da invadere e distruggere terreni coltivati, case e villaggi in montagna. Il freddo bloccò i raccolti, causando carestie che ridussero di un terzo la popolazione dell’Europa. A metà del ‘900 un nuovo aumento della temperatura portò a una regressione dei ghiacciai, e dal 1986 si registrano ghiacciai in continua regressione, con qualche eccezione.
Alcuni studiosi sostengono che oggi potremmo essere in un nuovo periodo interglaciale, caratterizzato da clima mite e ghiacciai estesi. Altri, invece, hanno coniato il termine “antropocene“, per indicare un nuovo periodo geologico il cui clima non è più solo un fenomeno naturale ma è “provocato“ dalle azioni dell’uomo. Infatti, secondo uno studio di Cambridge, l’inquinamento atmosferico causato dal progresso industriale (le emissioni di anidride carbonica nell’aria) sta rallentando l’arrivo della prossima era glaciale.
I periodi interglaciali hanno una durata media di circa 11.000 anni, ma dall’ultimo “grande inverno” ne sono già passati 11.600. Una possibile spiegazione sarebbe l’insolazione naturale: la quantità di raggi solari che arriva alla Terra e che varia nel corso di migliaia di anni in relazione alla diversa orbita del nostro pianeta intorno al Sole, starebbe diminuendo, ma “non abbastanza” da compensare il riscaldamento globale.
L’Organizzazione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) ha registrato una fusione dei ghiacci molto più rapida del previsto. Alcuni studiosi danno la colpa all’inquinamento, mentre altri pensano che l’aumento sia un fenomeno naturale. Il 97% dei ghiacciai è concentrato in Antartide e Groenlandia, dove il tasso di perdita è del 10% ogni 10 anni. Inoltre, negli ultimi 150 anni, i ghiacciai alpini hanno perso metà del loro volume, e anche quelli in Patagonia, Tibet e Alaska hanno registrato riduzioni. Dalla Nuova Zelanda e dall’Islanda, invece, arrivano notizie di ghiacciai in crescita. Secondo alcuni calcoli la nuova era glaciale potrebbe arrivare tra 1500 anni.
Cosa sono i ghiacciai?
I ghiacciai sono enormi masse di ghiaccio che si formano nelle zone più fredde del pianeta (come polo Nord, polo Sud e in alta montagna). Secondo una stima, i ghiacciai presenti sulla Terra ricoprono più di 1/10 dell’intera superficie del pianeta.
Cosa si formano i ghiacciai?
I ghiacciai si formano per accumulo: è necessario che la quantità di neve che si accumula nell’arco di un anno sia maggiore di quella che si scioglie nello stesso arco di tempo. Nelle zone più fredde del pianeta è più facile che si verifichi questo fenomeno.
La formazione del ghiaccio dipende da diversi fattori. In luoghi secchi (come l`Antartide) possono volerci centinaia o anche migliaia di anni, mentre con un clima più umido possono volerci solo alcune decine di anni (perché pioggia e neve cadono in continuazione).
I ghiacciai sono divisi in 1 zona di accumulo e 1 di scarico da una linea di equilibrio. Al di sopra della linea di equilibrio il ghiacciaio è in grado di crescere (neve e ghiaccio riescono a sopravvivere alla stagione dello scioglimento in estate). Invece, al di sotto della linea di equilibrio si scioglie più ghiaccio di quanto il ghiacciaio non riesca ad accumulare durante le nevicate invernali.
Quando la neve comincia a cadere la struttura dei cristalli di neve si modifica. I cristalli cambiano forma e diventano più grandi grazie a una combinazione di più fattori (tra cui, la pressione della neve sovrastante, l’acqua della pioggia, o un parziale disgelo). Nel tempo la neve soffice si indurisce e prende il nome di “firn“. La compattazione e la crescita dei cristalli continua finché il “firn” viene trasformato in denso ghiaccio glaciale.
Sedimento Glaciale
Ghiaccio e neve non sono gli unici ingredienti di un ghiacciaio: anche acqua, rocce e sedimenti ne fanno parte allo stesso modo.
In estate ghiaccio e neve cominciano a sciogliersi. L`acqua di scioglimento fluisce in rigagnoli dalla cima al ghiacciaio, fino a raggiungere la base, attraverso fratture e drenaggi verticali chiamati “mulini glaciali“.
L’acqua sciolta ai piedi del ghiacciaio si può ricongelare sul substrato roccioso. Inoltre, rocce e detriti che cadono dalle montagne circostanti atterrano sul ghiacciaio. Man mano che il ghiacciaio avanza, pezzi di roccia vengono inglobati nel ghiacciaio e trasportati nel ghiaccio. Anche sassi isolati e detriti vengono raccolti dal ghiaccio alla base del ghiacciaio. Tutto questo materiale viene trasportato come se si trovasse su un gigantesco rullo.
Movimento Glaciale
Un ghiacciaio può sembrare immobile, ma in realtà si muove molto lentamente. Il ghiacciaio si muove perché la pressione esercitata dal peso del ghiaccio lo deforma e lo fa muovere. Inoltre, l`acqua che si scioglie ai piedi del ghiacciaio facilita il suo scivolare sul paesaggio. La maggior parte delle volte avanzano di pochi centimetri o metri al giorno. Occasionalmente accelera, e questo fenomeno è chiamato “surging“. Un ghiacciaio “surge” può spostarsi di decine o anche centinaia di metri al giorno.
Ci sono diversi tipi di ghiacciai
Ghiacciai alpini
I ghiacciai alpini si trovano in alto sulle montagne in conche a forma di scodella e vengono chiamati “ghiacciai di circo“. Man mano che il ghiacciaio cresce il ghiaccio si sposta al di fuori del circo, verso la valle.
I “ghiacciai di circo” possono fondersi formando un “ghiacciaio vallivo“. I “ghiacciai vallivi” si spostano oltre il limite delle montagne unendosi e formando un “ghiacciaio piedemontano“. Quando diversi “ghiacciai di circo” si fondono in un unico “ghiacciaio vallivo” o “ghiacciaio piedemontano” il ghiaccio ha un aspetto striato.
A volte un piccolo lago, chiamato “tarn“, si forma ai piedi del circo. Gli “horns“, invece, sono ripidi picchi di montagne che si formano quando una montagna é stata circondata da un “ghiacciaio di circo“. Infine, valli glaciali che sono state sommerse dall’acqua marina sono chiamati “fiordi“.
Ghiacciai continentali
I ghiacciai continentali sono masse di ghiaccio, molto più grandi dei “ghiacciai alpini“.
Piccoli ghiacciai continentali sono chiamati “campi di ghiaccio“, mentre i grandi ghiacciai continentali sono chiamati “calotte di ghiaccio“. Le “cappe di ghiaccio“, invece, sono più grandi di un campo di ghiaccio, ma più piccole di una calotta glaciale. Sono a forma di duomo e circolari.
I ghiacciai continentali ricoprono il paesaggio e solamente i picchi delle montagne più alte emergono dalla superficie del ghiaccio. Questi picchi sono chiamati “nunataks“.
Piattaforme glaciali
I “Shelf” (piattaforme) glaciali si formano quando il ghiacciaio raggiunge il mare e comincia a galleggiare. Porzioni di ghiaccio si possono staccare da una “piattaforma di ghiaccio“, o da un ghiacciaio, e raggiungere il mare. Questo fenomeno é chiamato “distacco glaciale“. I pezzi di ghiaccio che si staccano possono formare iceberg lunghi fino a 250 km e larghi 100 km. Gli iceberg più piccoli vengono chiamati “bergy“.
Till
Quando un ghiacciaio si scioglie, rocce, sabbie e fanghi che trasportava si sedimentano sul posto: questo mix di sedimenti viene chiamato “till“. I depositi di “till” possono essere spessi 1 o 2 metri, o arrivare fino a decine di metri (a seconda di quanti sedimenti trasportava il ghiacciaio). A volte il “till” si può accumulare in più fasi (ad esempio se il ghiacciaio si è sciolto e riformato più volte). Se un blocco di ghiaccio rimane imprigionato nel “till” si scioglie lentamente creando delle depressioni chiamate “kettle“. Queste depressioni si possono riempire di acqua creando i “laghi kettle“.
Masso erratico
Un “masso erratico” è un grosso masso che è stato trasportato per lungo tempo da un ghiacciaio. Sono formati da un tipo di roccia diversa da quella circostante.
Morene
Le “morene” sono colline asimmetriche composte da roccia o “till” e sono più ripide nella direzione in cui il ghiacciaio si muoveva.
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