Dalla Turchia alla Cina, dal Vaticano alla Svizzera, fino ai Paesi africani e alla proposta di pace brasiliana
Tutte le proposte di pace tra Russia e Ucraina presentate finora. I rappresentanti di 7 Paesi africani hanno recentemente tenuto incontri di alto livello a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e successivamente a San Pietroburgo con il presidente russo Vladimir Putin. Guidati dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, hanno presentato una proposta di pace per cercare un accordo sul prolungamento dell’accordo sul grano, in scadenza il 18 luglio. Tuttavia, la loro proposta non è stata l’unica finora presentata.
La proposta dei Paesi africani si basava su quattro punti principali: il ritiro delle truppe russe e delle armi nucleari dalla Bielorussia, l’allentamento delle sanzioni e un nullaosta penale per Putin. Tuttavia, questa proposta è stata respinta da Zelensky. Il nullaosta penale per Putin avrebbe potuto salvare Ramaphosa, che dovrebbe ospitare una riunione dei Paesi Brics a luglio con la partecipazione dello stesso Putin, il quale rischia però l’arresto da parte della Corte penale internazionale.
La Turchia è stata il primo paese a cercare di mediare tra Ucraina e Russia, ospitando le delegazioni di entrambi i paesi sul suo territorio già nel marzo 2022. Ad Ankara si deve anche il successo della mediazione per l’approvvigionamento di grano ucraino, di cui la Turchia è ancora garante. Presto, Erdogan dovrebbe incontrare nuovamente Putin in Turchia.
La Cina ha presentato la sua posizione sulla soluzione politica della crisi ucraina, sottolineando il rispetto della sovranità e dell’indipendenza. La proposta cinese includeva il dialogo e il cessate il fuoco, l’opposizione all’uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche civili. Nonostante la presentazione di questo documento, non è stato raggiunto alcun risultato significativo nonostante l’invio di un rappresentante speciale cinese in Europa.
Anche Papa Francesco ha cercato di mediare tra le parti coinvolte. Inizialmente, sia Zelensky che il Cremlino hanno risposto in modo negativo alle sue proposte. Successivamente, il Papa ha scelto il cardinale Matteo Zuppi come suo messaggero personale per tentare un nuovo approccio. Dopo aver visitato Kiev, Zuppi è atteso a Mosca, anche se la data precisa deve ancora essere stabilita.
Anche la Svizzera si è interessata a una possibile soluzione pacifica della guerra in Ucraina. Nel mese di febbraio si sono tenuti colloqui segreti a Ginevra, senza coinvolgere i vertici diplomatici dei rispettivi paesi. Tuttavia, questi colloqui non hanno portato a risultati concreti.
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha cercato anch’egli di mediare tra le parti, sottolineando che né Putin né Zelensky possono ottenere tutto ciò che desiderano. Tuttavia, non sono ancora emersi sviluppi significativi da parte del Brasile.
Nonostante i molteplici sforzi di mediazione, al momento non è stata trovata una soluzione definitiva al conflitto in corso in Ucraina. Le varie proposte e iniziative hanno finora incontrato ostacoli e non sono riuscite a ottenere un consenso tra le parti coinvolte.il territorio ucraino e a Kiev di rinunciare a rivendicare la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Due tesi seccamente rifiutate dalle parti: anche per questo l’incontro tra Lula e Zelensky al G7 di Hiroshima è saltato
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