Stando a uno studio di Mediobanca, nel 2023 la spesa globale per le armi è stata di 2.443 miliardi di dollari, ovvero 6,7 miliardi al giorno
Quanto costano le guerre? Nel 2023, secondo uno studio condotto da Mediobanca, la spesa globale per armamenti ha raggiunto i 2.443 miliardi di dollari, corrispondenti a una media di 6,7 miliardi di dollari al giorno. Questo investimento è motivo di arricchimento per diversi attori coinvolti nel settore bellico.
Le spese connesse alla guerra, alla deterrenza e alla preparazione per conflitti potenziali sono oggetto di dibattito, soprattutto in considerazione delle attuali tensioni internazionali. Dopo eventi come il conflitto in Ucraina e il Medio Oriente, con gli attacchi di Hamas in Israele e le risposte dello Stato ebraico, si è registrata una crescente corsa agli armamenti a livello globale.
Numerosi Stati hanno aumentato i fondi destinati alla difesa, tra cui l’Italia, sebbene non abbia raggiunto la quota del 2% del PIL invocata dalla NATO. Questo scenario, che sembra indicare una direzione verso una possibile guerra mondiale, ha spinto Mediobanca a esaminare le spese di oltre 330 multinazionali del settore. Il risultato ha evidenziato una spesa complessiva di 2.443 miliardi di dollari nel 2023, equivalente al 2,3% del PIL mondiale.
Per la guerra spendiamo ogni giorno 6,7 miliardi di dollari
Nel 2023, secondo uno studio di Mediobanca, le spese globali per armamenti hanno raggiunto un record, registrando un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente, il più significativo dal 2009. Questo incremento ha portato le spese quotidiane per la guerra a circa 6,7 miliardi di dollari, con la previsione di un ulteriore aumento nel 2024, riflettendo un generale clima di tensione internazionale.
L’Italia, secondo Mediobanca, si è posizionata al 12esimo posto per spese militari nel 2023, con un totale di 35,5 miliardi di dollari, corrispondenti a una media di 97 milioni di dollari al giorno. Al vertice di questa classifica si collocano gli Stati Uniti, con una spesa di 916 miliardi di dollari, rappresentanti oltre un terzo delle spese militari globali.
Chi ci guadagna con la guerra?
Nel 2023, la spesa mondiale per armamenti ha raggiunto un’incredibile cifra di 306 dollari per ogni individuo del pianeta, sollevando la domanda su chi stia effettivamente guadagnando dalla guerra. Lo studio condotto da Mediobanca fornisce alcuni indizi: le oltre 330 multinazionali esaminate hanno registrato un giro d’affari nel comparto della difesa pari a 321 miliardi di dollari.
Secondo un report di Today, nel primo trimestre del 2024, le aziende del settore della difesa hanno mostrato un rendimento azionario significativo (+22,8%), superando di tre volte l’indice azionario mondiale (+7,1%). In particolare, le aziende europee (+42,3%) hanno superato quelle statunitensi (+8,6%), con società come Rheinmetall e Hensoldt in Germania, Saab in Svezia e Leonardo e Fincantieri in Italia tra le migliori performance.
Questo scenario mette in luce come la corsa agli armamenti porti notevoli profitti a molte aziende del settore, anche mentre l’inflazione e la crisi economica nel Vecchio Continente aumentano il numero di persone a rischio povertà, mentre le guerre continuano a causare vittime e sofferenze nelle popolazioni coinvolte.
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