L’Ucraina ha a disposizione missili italiani (che non può usare)

Le forze armate di Kiev avrebbero già nella loro disponibilità missili d’attacco italiani, ma non potrebbero farne uso. È quanto emerso in seguito a un botta e risposta tra il governo ucraino e le autorità italiane, discusso su La Stampa

L’Ucraina ha a disposizione missili italiani (che non può usare)

L’Ucraina ha a disposizione missili italiani (che non può usare). Le forze armate ucraine avrebbero già a disposizione missili italiani, ma non possono usarli al momento. Questa informazione è emersa recentemente a seguito di un dibattito indiretto tra il governo ucraino e le autorità italiane, discusso su La Stampa. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha chiesto al governo italiano di permettere all’Ucraina di usare i missili Storm Shadow per attacchi a lunga distanza. Questo ha rivelato che l’Italia non ha inviato solo i sistemi di difesa antimissile Samp-T, ma anche i missili a lunga gittata realizzati dal consorzio europeo Mbda, di cui fa parte anche l’italiana Leonardo.

In risposta, una fonte del Ministero della Difesa italiano, sotto garanzia di anonimato, ha dichiarato che il governo italiano ha negato l’autorizzazione. I missili possono essere utilizzati solo all’interno dei confini ucraini, per difendersi dall’aggressione russa, ma non per attacchi in territorio russo. All’interno del governo italiano ci sono discussioni accese su questo tema, mentre la premier Giorgia Meloni osserva senza commentare.

Fino ad ora, l’eventuale utilizzo dei missili italiani fuori dai confini ucraini non è stato richiesto ufficialmente al ministro della Difesa Guido Crosetto. La fonte del Ministero ha spiegato che per usare i missili Storm Shadow oltre i confini, l’Ucraina dovrebbe chiedere una specifica autorizzazione, che non è solo politica ma anche tecnica. Questo processo prevede che l’Ucraina individui un obiettivo e richieda l’autorizzazione per attaccarlo, con il governo italiano che decide se concedere o meno il permesso.

La Lega di Matteo Salvini ha espresso preoccupazione riguardo a una possibile escalation derivante da attacchi ucraini in Russia e ha avvertito che, se il governo non chiarirà l’uso delle armi italiane, solleverà la questione in Parlamento. Forza Italia, attraverso il suo leader Antonio Tajani, ha ribadito che l’Italia non è in guerra con la Russia e ha affermato che le armi italiane non devono essere usate fuori dall’Ucraina. Il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva inizialmente criticato gli attacchi ucraini in Russia come dannosi per la pace, ma successivamente ha modificato la sua posizione, descrivendo l’offensiva come una “tattica difensiva” e una mossa “razionale” sia dal punto di vista militare che politico. La premier Meloni ha scelto di non fare dichiarazioni pubbliche sull’argomento.

Le forniture di armi all’Ucraina da parte dell’Italia sono state autorizzate tramite vari decreti legge approvati dal Parlamento italiano, il primo dei quali risale a marzo 2022. I dettagli sulle armi inviate restano riservati per motivi di sicurezza nazionale, e i cittadini non possono sapere quali armamenti sono stati forniti. Questi dettagli sono accessibili solo al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir). Tuttavia, il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha confermato a The Times che l’Italia è coinvolta nella fornitura dei missili a lungo raggio Storm Shadow all’Ucraina, insieme al Regno Unito e alla Francia.

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