Il nuovo Documento Programmatico della Difesa (DPP) prevede un aumento delle spese militari dell’Italia per il 2024. Uno degli elementi principali di questa crescita è l’acquisto di ulteriori 25 caccia F-35, per una spesa totale di 7 miliardi di euro entro il 2035
L’Italia spenderà altri 7 miliardi di euro per acquistare caccia F-35.
Il nuovo Documento Programmatico della Difesa (DPP), presentato in Parlamento, prevede un aumento delle spese militari dell’Italia per il 2024, che raggiungeranno i 32,3 miliardi di euro, con un incremento di 1,6 miliardi rispetto al 2023, quando la spesa era di 30,7 miliardi di euro. Uno degli elementi principali di questa crescita è l’acquisto di ulteriori 25 caccia F-35, per una spesa totale di 7 miliardi di euro entro il 2035.
L’acquisto dei nuovi F-35, secondo quanto riportato nel documento, è stato reso necessario a causa del «mutato scenario geopolitico e dei potenziali risvolti operativi», anche se non era inizialmente previsto nel Documento Programmatico per il triennio 2023-2025. Questa spesa si aggiunge a quella già autorizzata lo scorso luglio per l’acquisto di 24 caccia Eurofighter Typhoon, anch’essa per un costo di 7 miliardi di euro.
Nel dettaglio, l’Italia dovrebbe acquistare 15 F-35A a decollo convenzionale, portando così il numero totale di questi aerei a 75, e 10 F-35B a decollo e atterraggio verticale, che porteranno a 40 il numero di velivoli di questo tipo. La spesa include anche i motori, gli equipaggiamenti, gli aggiornamenti periodici e i supporti logistici necessari fino al 2035. Inoltre, è previsto l’adeguamento della nave Trieste, per permetterle di operare con questi nuovi aerei, e l’ammodernamento della stazione aeromobili di Grottaglie. Una volta completati questi acquisti, la flotta italiana di F-35 arriverà a 115 velivoli, avvicinandosi così all’obiettivo di 131 aerei autorizzato dal Parlamento nel 2009.
Negli ultimi anni, l’Italia ha già speso cifre significative per l’acquisto di F-35, con oltre 7 miliardi di euro stanziati nel 2021 e oltre 11 miliardi di euro nel 2022. Complessivamente, la spesa totale per questo programma raggiunge i 25 miliardi di euro.
Il Bilancio Integrato della Difesa continua a crescere, anche se non in modo costante. L’aumento per il 2024 è stato giustificato dal governo come necessario «per affrontare le nuove sfide e rispettare gli impegni assunti in ambito NATO». In particolare, l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo di destinare il 2% del PIL alla Difesa entro il 2028, un obiettivo che oggi viene definito non solo un traguardo, ma un «requisito minimo».
Questa necessità è stata ribadita durante la Conferenza sulla Difesa Aerea e Missilistica Europea, che si è tenuta a Roma, dove il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha incontrato il suo omologo francese Sébastien Lecornu, insieme a diversi leader politici, vertici militari e rappresentanti dell’industria della Difesa europea. L’evento, organizzato dal Ministero della Difesa italiano, aveva come obiettivo principale quello di «rafforzare la collaborazione nel settore dell’industria della Difesa» per sviluppare nuovi sistemi avanzati in risposta alle minacce emergenti a livello globale.
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