L’Italia ha ricevuto l’autorizzazione dagli Stati Uniti per acquistare sei droni MQ-9 Reaper dalla General Atomics, con un costo complessivo di 738 milioni di dollari
L’Italia acquisterà 6 droni MQ-9 Reaper per 738 milioni di dollari? L’Italia ha ricevuto l’autorizzazione dagli Stati Uniti per acquistare sei droni MQ-9 Reaper dalla General Atomics, con un costo complessivo di 738 milioni di dollari. Questa vendita militare estera prevede non solo la fornitura dei droni, ma anche tre stazioni mobili di controllo a terra, dodici sistemi di puntamento multispettrali e nove radar ad apertura sintetica AN/APY-8. Inoltre, General Atomics garantirà il supporto necessario per la manutenzione, la formazione del personale e la fornitura delle parti di ricambio. Secondo la Defense Security Cooperation Agency statunitense, questa operazione contribuirà a rafforzare la sicurezza dell’Italia, un alleato della NATO.
Il drone MQ-9 Block 5 Reaper
Il drone MQ-9 Block 5 Reaper è una versione avanzata utilizzata dall’aeronautica statunitense, caratterizzata da un’avionica migliorata, maggiore potenza dell’impianto elettrico e capacità di carico. Grazie al suo motore turboelica da 950 cavalli, il drone può raggiungere una velocità massima di 482 chilometri all’ora e ha un’autonomia operativa di 1.850 chilometri. Una volta consegnati, questi droni dovrebbero migliorare le capacità operative dell’Italia in diverse aree d’interesse, come la Libia, dove in passato si sono verificati incidenti con droni italiani.
Trattativa in fase negoziale
Nonostante la notizia dell’autorizzazione, fonti della Difesa sottolineano che la trattativa per l’acquisto dei droni è ancora in fase negoziale e non è stato ancora firmato alcun contratto definitivo. Questo acquisto fa parte di un accordo bilaterale tra Italia e Stati Uniti approvato dieci anni fa, ma la mancanza di un contratto firmato ha sollevato polemiche.
Le dichiarazioni politiche
Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra e portavoce nazionale di Europa Verde, in una nota: “E’ incredibile che si continuino a trovare i soldi per le armi, in una situazione in cui abbiamo raggiunto il livello massimo di deficit pubblico. Vorremmo capire se l’acquisto dell’Italia dei sei droni d’attacco dagli Usa rientrino nei 28 miliardi di euro, con crescita annua del 5,5%, per le spese militari previste dalla legge di bilancio. Presenterò una interrogazione per chiedere al ministro Crosetto di chiarire queste nuove spese militari previste. I soldi per le armi si trovano, ma per le tac in sanità o l’istruzione no”.
Filiberto Zaratti, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera: “Apprendiamo che Washington ha reso noto di aver venduto all’Italia sei droni Reaper, specificando che si tratta di una partita ‘chiesta dal governo di Roma’ al prezzo di 738 milioni. Sarebbe stato chiuso un contratto senza che il governo abbia chiesto l’autorizzazione al Parlamento. Vogliamo subito un chiarimento, oppure dobbiamo pensare che il governo Meloni abbia agito con il ‘favore delle tenebre’“.
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