L’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato Militare della NATO, ha lanciato un appello diretto alle aziende europee e ai cittadini affinché si preparino a uno scenario di guerra
Il presidente del Comitato Militare della NATO dice che le aziende europee e i cittadini devono prepararsi alla guerra. L’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato Militare della NATO, ha lanciato un appello diretto alle aziende europee e ai cittadini affinché si preparino a uno scenario di guerra, sottolineando l’importanza di adattarsi a un contesto globale sempre più instabile. Intervenendo al Thought Leadership Forum, un evento organizzato dall’European Policy Centre, Bauer ha affrontato il tema della resilienza economica e sociale come pilastro fondamentale della sicurezza.
La deterrenza non è solo militare
Secondo l’ammiraglio olandese, la deterrenza non dipende esclusivamente dalla potenza militare, ma anche dalla capacità di ridurre la vulnerabilità economica e infrastrutturale, in particolare di fronte a minacce provenienti da Paesi come Russia e Cina. “Se possiamo garantire che tutti i servizi e i beni fondamentali vengano consegnati a prescindere dalle circostanze, allora questo sarà un elemento chiave della nostra capacità di deterrenza,” ha spiegato Bauer.
Le aziende, secondo Bauer, devono adattare le proprie linee di produzione e distribuzione a un potenziale scenario di guerra, perché, come ha precisato: “Sebbene siano i militari a vincere le battaglie, sono le economie che vincono le guerre.”
L’ammiraglio ha inoltre osservato che l’epoca della pianificazione prevedibile è ormai finita: “Tutto può succedere in qualsiasi momento. È necessario poter contare su una base industriale capace di produrre armi e munizioni con sufficiente rapidità per sostenere un conflitto.”
Le nuove sfide del conflitto moderno
Bauer ha evidenziato come i conflitti attuali possano assumere forme diverse, spesso al di fuori del campo di battaglia tradizionale. Ha fatto riferimento al crescente numero di atti di sabotaggio e alla vulnerabilità delle infrastrutture energetiche europee, come dimostrato dalla dipendenza dalla Russia per il gas e dalla Cina per risorse strategiche. “Pensavamo di avere un accordo con Gazprom, ma in realtà avevamo un accordo con il signor Putin. Lo stesso vale per le infrastrutture e i beni di proprietà cinese: in realtà abbiamo un accordo con il presidente Xi Jinping.”
Ridurre la dipendenza da Russia e Cina
L’ammiraglio ha sottolineato l’urgenza di spezzare le dipendenze strategiche, in particolare per quanto riguarda le terre rare – il 60% delle quali proviene dalla Cina – e gli elementi chimici utilizzati per i farmaci, il 90% dei quali è prodotto nel Paese asiatico. “Siamo ingenui se pensiamo che quel potere non verrà usato,” ha avvertito Bauer, sottolineando come le decisioni commerciali abbiano implicazioni strategiche per la sicurezza delle nazioni.
Investimenti in difesa: Europa e Canada devono fare di più
Bauer ha anche parlato degli investimenti nella difesa, evidenziando come l’Europa e il Canada debbano sviluppare capacità autonome che finora sono state prerogativa degli Stati Uniti. “La sicurezza non è un costo, ma un investimento,” ha dichiarato, aggiungendo che il raggiungimento degli obiettivi della NATO richiederà un impegno finanziario superiore al 2% del PIL, avvicinandosi al 3%.
Prepararsi a una crisi: il ruolo dei cittadini
Il discorso dell’ammiraglio ha toccato anche la necessità di coinvolgere i cittadini nella preparazione alle emergenze, comprese quelle belliche. Ha citato il recente Rapporto Niinistö sulla resilienza europea, che invita l’Unione Europea a rafforzare le proprie capacità difensive e a sensibilizzare i cittadini.
- Esempi concreti vengono dalla Germania, che sta stilando una lista di bunker da adattare come rifugi d’emergenza.
- Dai Paesi nordici, dove opuscoli su “Cosa fare in caso di guerra” sono stati distribuiti ai cittadini.
- La Svezia, in particolare, ha avvisato dei rischi non militari, come attacchi informatici, campagne di influenza, terrorismo e sabotaggio.
Bauer ha citato un sondaggio dell’Eurobarometro secondo cui il 58% degli europei non si sente preparato per una crisi, e ha aggiunto: “Ci vuole leadership per spiegare che aumentare la deterrenza e sostenere l’Ucraina significa sacrificare alcune comodità. Non correre rischi è il rischio più grande di tutti.”
Un messaggio di speranza
L’ammiraglio ha concluso con un appello alla resilienza e alla fiducia nel futuro: “Insieme dimostreremo che la democrazia trionferà sulla tirannia, che la libertà trionferà sull’oppressione e che la luce trionferà sull’oscurità.”
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