Gli Stati Uniti hanno sanzionato 4 italiani per gli affari con la Russia

Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina, il Tesoro americano ha imposto sanzioni a 4 cittadini italiani per violazione delle misure contro la Russia

Gli Stati Uniti hanno sanzionato 4 italiani per gli affari con la Russia

Gli Stati Uniti hanno sanzionato 4 italiani per gli affari con la Russia. Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina, il Tesoro americano ha imposto sanzioni a 4 cittadini italiani per violazione delle misure contro la Russia. L’annuncio è stato fatto dall’Office of Foreign Assets Control (Ofac) di Washington, che ha pubblicato una nuova lista di persone e aziende colpite dalle restrizioni legate al conflitto. Questo segnale indica che la Casa Bianca sta intensificando la pressione su chi è sospettato di collaborare con il settore militare e industriale russo, non limitandosi solo a soggetti russi o bielorussi, ma estendendo le sanzioni anche a cittadini di Paesi alleati.

Gli italiani sanzionati sono Flavio Graziottin, Massimo Falchini, Giulio Sfoglietti e Fulvio Salvadori. Graziottin, 81 anni, è il responsabile tecnico e amministratore di Idronaut, una società di Brugherio, mentre Falchini, 53 anni, è l’amministratore unico della Fagima Fresatrici, situata a Barberino Tavarnelle. Sfoglietti, 64 anni, vive a Roma ed è socio di Microlab, un’azienda di telecomunicazioni. Infine, Salvadori, 58 anni, nato a Siena, non sembra essere legato a una specifica impresa. Nessuno di loro ha un profilo politico particolarmente esposto e sono tutti imprenditori attivi in piccole e medie imprese italiane.

L’Ofac ha giustificato le sanzioni affermando che questi soggetti rappresentano “rischi di sanzioni secondarie“, poiché si sospetta che abbiano venduto prodotti la cui esportazione in Russia è vietata. Di conseguenza, i manager e le aziende colpite troveranno difficoltà ad accedere al mercato statunitense e a concludere contratti in dollari. Idronaut, che ha un fatturato di 2,3 milioni di euro nel 2023, è specializzata in strumenti di manutenzione per tecnologie utilizzate in ambito acquatico. È accusata di avere legami con l’Istituto di Oceanologia dell’Accademia russa delle Scienze. La Fagima, invece, ha un fatturato di 13,8 milioni di euro e produce macchine utensili per l’industria metalmeccanica.

La lista delle aziende italiane soggette a sanzioni americane è piuttosto breve e comprende anche una società chiamata “Camorra“, con sede a Napoli, e alcune imprese con legami con Cuba o il Venezuela. Tuttavia, queste sono le prime sanzioni imposte a cittadini italiani in relazione ai rapporti con la Russia.

In aggiunta, la nuova lista dell’Ofac colpisce anche numerose entità finanziarie, mentre il Tesoro americano sta aumentando la pressione sulle banche europee rimaste attive a Mosca, chiedendo loro di ritirarsi.

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