Jobs act: cos’è e come funziona

Il Jobs Act è una riforma del mercato del lavoro introdotta con l’obiettivo di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro

Jobs act: cos'è e come funziona

Jobs act: cos’è e come funziona. Il Jobs Act è una riforma del mercato del lavoro introdotta in Italia con il decreto legislativo n. 81 del 2015. La riforma ha introdotto alcune modifiche al diritto del lavoro, con l’obiettivo di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e di rendere il mercato del lavoro più flessibile e dinamico.

Le misure principali previste dal Jobs Act
  • Abolizione delle causali per i licenziamenti individuali: il Jobs Act ha abolito le causali per i licenziamenti individuali, ovvero le motivazioni che il datore di lavoro deve fornire per licenziare un lavoratore. Ciò significa che il datore di lavoro può licenziare un lavoratore senza dover specificare una motivazione precisa, a condizione che il licenziamento non sia discriminatorio o discriminante.
  • Introduzione del contratto a tutele crescenti: il Jobs Act ha introdotto il contratto a tutele crescenti, ovvero un contratto di lavoro che prevede maggiori tutele per i lavoratori con più anni di anzianità. In particolare, il contratto a tutele crescenti prevede che i lavoratori con più di 6 mesi di anzianità siano protetti dal licenziamento, a meno che non vi siano giustificati motivi oggettivi.
  • Revisione delle procedure di licenziamento collettivo: il Jobs Act ha revisionato le procedure di licenziamento collettivo, ovvero i licenziamenti che interessano un numero significativo di lavoratori. In particolare, la riforma ha introdotto nuove procedure di conciliazione e ha previsto il versamento di indennità di importo maggiore per i lavoratori licenziati.
  • Estensione della durata dei contratti di lavoro a tempo determinato: il Jobs Act ha esteso la durata dei contratti di lavoro a tempo determinato, ovvero i contratti che hanno una durata limitata nel tempo. In particolare, la riforma ha previsto che i contratti a termine possano essere rinnovati per un numero massimo di tre volte, aumentando così la durata massima dei contratti a tempo determinato da 36 mesi a 48 mesi.
  • Introduzione dei voucher: ovvero dei titoli di pagamento che possono essere utilizzati per retribuire prestazioni lavorative occasionali.
  • Contratti a termine con durata superiore a 6 mesi: la riforma ha inoltre stabilito che sia possibile stipulare un contratto a termine successivo solo in presenza di esigenze temporanee e oggettive dell’azienda. Inoltre, la riforma ha previsto che sia possibile stipulare un contratto a termine successivo solo in presenza di esigenze temporanee e straordinarie dell’azienda.

Il Jobs Act ha, poi, introdotto anche altre modifiche al diritto del lavoro, come ad esempio la riforma della disciplina della cassa integrazione e delle indennità di disoccupazione, la riforma della disciplina dei contratti di lavoro a termine, e la riforma della disciplina delle dimissioni e della risoluzione consensuale dei contratti di lavoro.

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