Cos’è l’oro?

L’oro è un metallo caratterizzato da una consistenza morbida e da è forte resistenza alla maggior parte dei composti chimici

Cos'è l'oro?

Cos’è l’oro? L’oro è un elemento chimico con il numero atomico 79 e il simbolo Au, derivato dal latino “aurum“. Si tratta di un metallo di transizione caratterizzato da una consistenza morbida, peso considerevole, duttilità e malleabilità. La sua nota colorazione gialla è il risultato dell’assorbimento delle lunghezze d’onda blu presenti nella luce.

Una delle caratteristiche distintive dell’oro è la sua resistenza alla maggior parte dei composti chimici. In pratica, reagisce solo con l’acqua regia e con ioni cianuro. Può formare un amalgama con il mercurio, ma non si lega chimicamente ad esso. Questo metallo prezioso si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.

L’oro ha una lunga storia d’uso come mezzo di scambio e di valore. È stato utilizzato sin dall’antichità per coniare monete e servire come base per le valute degli Stati, soprattutto nell’ambito del cosiddetto “gold standard”. Oltre alle sue applicazioni monetarie, l’oro trova impiego anche in gioielleria, odontoiatria e nell’industria elettronica. Il codice ISO che lo identifica come valuta è XAU, spesso utilizzato come termine di riferimento per il prezzo dell’oro al mercato. Nel corso del tempo, l’oro è diventato un simbolo di purezza, valore e lealtà.

Storia dell’oro

La storia dell’oro risale a tempi antichissimi in cui l’umanità ha iniziato a scoprirne e apprezzarne le qualità straordinarie. L’oro è considerato uno dei primi metalli mai utilizzati dalla specie umana, precedendo addirittura l’uso del rame.

I primi riferimenti scritti sull’oro si trovano nei testi egizi risalenti alla dinastia I, intorno al 3000 a.C. In epoche ancora più antiche, la Nubia e l’Egitto erano considerati tra i principali produttori di oro nella storia antica. L’oro aveva una duplice importanza in Egitto, poiché non solo era un bene di valore economico ma aveva anche un ruolo politico e religioso. La sua abbondanza contribuì alla divinizzazione del faraone e alla fondazione delle città egizie.

Nell’Antico Testamento della Bibbia, l’oro è citato più volte. Ad esempio, si fa menzione dell’oro nel racconto dell’Eden, in cui si parla di un paese bagnato da un fiume che contiene oro puro. Abramo, considerato ricco d’oro, offre doni d’oro a Rebecca. Quando gli Ebrei, guidati da Mosè, lasciano l’Egitto, ricevono l’ordine di chiedere agli Egiziani oggetti d’oro e vestiti, che saranno usati per coprire le loro figlie e figli.

L’oro ha un ruolo significativo anche nell’Antico Testamento quando Dio ordina a Mosè di costruire l’arca dell’Alleanza e altri oggetti sacri, tutti ricoperti d’oro puro. Questo metallo prezioso è stato ampiamente utilizzato nella costruzione del Tempio e nei paramenti dei sacerdoti.

Nel mondo antico, l’oro aveva un profondo significato simbolico. Per i Greci antichi, l’oro era associato al sole, e l’importanza di questo metallo era enfatizzata nelle loro scritture e poesie.

Nella parte sudorientale del Mar Nero, le miniere d’oro erano state sfruttate sin dai tempi di re Mida, e questo oro fu fondamentale per l’emissione delle prime monete metalliche nella Lidia tra il 643 a.C. e il 630 a.C.

In tempi più recenti, durante l’esplorazione europea delle Americhe, le storie di popoli nativi che indossavano gioielli d’oro scatenarono una corsa all’oro. Questo fenomeno portò all’esplorazione di regioni ricche di oro come l’America Centrale, il Perù e la Colombia.

Nel XIX secolo, molte “corse all’oro” ebbero luogo in varie parti del mondo, compresi luoghi come la California, il Colorado, l’Otago centrale in Nuova Zelanda, l’Australia, Witwatersrand in Sudafrica, le Black Hills negli Stati Uniti e il Klondike in Canada.

Caratteristiche dell’oro

L’oro è un metallo di colore giallo brillante. La sua tonalità distintiva lo rende facilmente riconoscibile e prezioso fin dall’antichità. Tuttavia, è importante notare che l’oro può assumere diverse sfumature a seconda delle leghe in cui è presente. Quando è finemente suddiviso o in forma di soluzione colloidale, può apparire rosso, violetto o nero. Questa variazione di colore in determinate condizioni è un’interessante caratteristica dell’oro.

Una delle proprietà più sorprendenti dell’oro è la sua incredibile duttilità e malleabilità. Questo metallo è il più duttile conosciuto: un solo grammo di oro può essere trasformato in una sottile lamina che copre una superficie di un metro quadrato. Questa caratteristica rende l’oro ideale per la produzione di foglie sottili utilizzate nella doratura di oggetti preziosi e nell’arte.

Dal punto di vista chimico, l’oro è noto per la sua inerzia. Questo significa che non reagisce con l’ossigeno atmosferico, l’umidità, il calore o la maggior parte dei reagenti chimici. Questa inerzia lo ha reso un materiale ideale per il conio di monete e la produzione di gioielli, poiché mantiene la sua lucentezza e integrità nel tempo senza subire corrosione o ossidazione.

Tuttavia, l’oro può essere ossidato con l’uso di agenti chimici specifici, come l’acqua regia o soluzioni contenenti ioni cianuro in presenza di ossigeno o perossido di idrogeno. Inoltre, a contatto con il mercurio, l’oro si scioglie e forma amalgami, che sono state utilizzate storicamente in alcune applicazioni industriali.

Un’altra caratteristica importante dell’oro è la sua capacità di formare leghe con altri metalli. Ad esempio, le leghe di oro con il rame assumono una tonalità rossastre, mentre quelle con il ferro diventano verdi. Questa capacità di formare leghe ha portato alla creazione di numerosi tipi di oro utilizzati in diverse applicazioni.

Dal punto di vista delle proprietà elettriche, l’oro è un eccellente conduttore di elettricità, seconda solo all’argento e al rame. Tuttavia, a differenza di questi due metalli, l’oro è poco suscettibile all’ossidazione, il che lo rende ideale per l’utilizzo in dispositivi elettronici in cui è richiesta una conduttività stabile nel tempo.

Disponibilità dell’oro

L’oro, per via della sua inerzia chimica, è solitamente trovato allo stato nativo o legato ad altri metalli. Nei luoghi di estrazione, è comune trovarlo in forma di piccoli granelli e pagliuzze dorate. A volte, tuttavia, si presentano in modo più vistoso sotto forma di agglomerati noti come pepite. Questi granelli d’oro possono essere inclusi in minerali o posizionati sulle superfici di separazione tra i cristalli dei minerali stessi.

L’oro è spesso associato al quarzo e si trova comunemente in filoni rocciosi, dove forma depositi minerali. Questi filoni possono contenere anche solfuri minerali come la pirite, la calcopirite, la galena, la sfalerite, l’arsenopirite, la stibnite e la pirrotite. In occasioni meno frequenti, l’oro è associato a minerali come la petzite, la calaverite, la silvanite, la muthmannite, la nagyágite e la krennerite.

L’oro è distribuito in modo diffuso in tutta la crosta terrestre, con una concentrazione media di circa 0,03 parti per milione (ppm), equivalente a 0,03 grammi di oro per tonnellata di roccia. La sua presenza è riscontrabile in rocce metamorfiche e ignee, da cui originano i giacimenti di oro alluvionale. Questi giacimenti si formano attraverso processi naturali come l’erosione e il trasporto dei minerali auriferi. Una caratteristica importante di questi depositi è che l’estrazione dell’oro può avvenire senza l’uso di agenti chimici dannosi per l’ambiente, come il cianuro o il mercurio. Questo tipo di estrazione è spesso definito come “oro etico” per via della sua sostenibilità ambientale.

Le principali fonti di oro includono le rocce ignee e i depositi alluvionali. Tuttavia, affinché un giacimento diventi sfruttabile, spesso è necessario un processo di arricchimento. Questo può avvenire attraverso processi chimici o fisici, come l’erosione causata da agenti atmosferici o il metamorfismo geologico. Questi processi concentrano l’oro precedentemente disperso nei solfuri o nel quarzo, rendendolo più facilmente economicamente recuperabile.

Uno dei tipi più comuni di giacimenti auriferi primari è conosciuto come “filone” o “vena”. Questi giacimenti primari subiscono l’erosione naturale e il dilavamento dovuti alle condizioni atmosferiche. L’oro presente in questi giacimenti viene trasportato dalle acque verso valle, formando i depositi alluvionali.

Un altro tipo di giacimento è associato a rocce sedimentarie come gli scisti e le rocce calcaree. Questi depositi contengono tracce d’oro e altri metalli del gruppo del platino, che sono finemente distribuiti all’interno delle rocce.

È interessante notare che l’oro è presente anche nelle acque marine, con una concentrazione approssimativa di 1,3 milligrammi per tonnellata d’acqua. Tuttavia, la quantità totale d’oro negli oceani è estremamente elevata, stimata intorno a 20 milioni di tonnellate. Nonostante questa abbondanza, l’estrazione dell’oro dall’acqua marina non è economicamente vantaggiosa a causa della sua bassa concentrazione. Nel 2001, si calcola che circolassero circa 140.000 tonnellate di oro in tutto il mondo, un volume che potrebbe essere rappresentato da un enorme cubo di circa 20 metri di lato.

Estrazione dell’oro

L’estrazione dell’oro è un processo che coinvolge l’isolamento di questo prezioso metallo dai suoi minerali ospitanti. Questo processo diventa economicamente vantaggioso quando la concentrazione di oro nei minerali supera i 0,5 parti per milione (ppm), che corrispondono a circa 0,5 grammi di oro per tonnellata di minerale. Nelle grandi miniere a cielo aperto, la concentrazione tipica si situa tra 1 e 5 ppm, mentre per i minerali estratti da miniere sotterranee, la concentrazione media è di circa 3 ppm. Per essere visibile a occhio nudo all’interno del minerale, l’oro deve raggiungere una concentrazione di circa 30 ppm, spiegando così perché sia relativamente raro trovarlo anche nelle miniere d’oro.

L’oro viene estratto principalmente in due modi distinti:
  • Dilavamento: Questo è il metodo tradizionale di estrazione dell’oro dai depositi alluvionali. In questo processo, il minerale viene separato dall’oro attraverso il lavaggio dei sedimenti e l’uso di acqua in movimento. Questo metodo è stato utilizzato per secoli ed è ancora in uso oggi in molte parti del mondo.
  • Metallurgia estrattiva: Questo metodo viene utilizzato per estrarre l’oro da minerali rocciosi. Inizialmente, il minerale contenente oro viene sottoposto a una serie di processi di frantumazione e macinazione per ridurlo in particelle più piccole. Successivamente, l’oro viene separato dal minerale tramite processi chimici o fisici. Questo processo può coinvolgere la clorurazione o l’elettrolisi, che sono metodi comuni per separare l’oro dagli altri metalli e dagli elementi presenti nel minerale.

Un punto storico importante riguardo all’estrazione dell’oro è la posizione dominante del Sudafrica in questo settore. A partire dal 1880, il Sudafrica è stato la principale fonte di estrazione dell’oro a livello mondiale, contribuendo con circa due terzi della produzione globale. La città di Johannesburg è stata costruita sulla cima di uno dei giacimenti auriferi più grandi del mondo. Tuttavia, a partire dal 2007, la Cina ha superato il Sudafrica come il principale produttore di oro, con una produzione in costante aumento.

Altri importanti produttori di oro includono gli Stati Uniti, con miniere principalmente in Alaska, Dakota del Sud e Nevada, l’Australia, con produzione concentrata in Australia Occidentale, il Perù e la Russia.

In Italia, sono presenti tracce di oro in quantità significative in alcuni fiumi, come il Po e il Ticino. Inoltre, ci sono giacimenti significativi nelle montagne, in particolare nel Monte Rosa. Tuttavia, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, l’estrazione dell’oro in Italia è attualmente limitata. Durante l’epoca romana, lungo l’arco alpino compreso tra il versante ligure e il fiume Ticino, l’oro veniva estratto in miniere ricavate nei massicci montuosi, spesso costituite da grotte e caverne naturali.

Va notato che l’Italia è diventata il principale trasformatore di oro al mondo dal 1998, con una media di 450-500 tonnellate lavorate ogni anno.

Applicazioni dell’oro

Le applicazioni dell’oro sono molteplici e abbracciano una vasta gamma di settori, dalla tecnologia all’arte, dalla medicina all’industria spaziale. Questo metallo prezioso, noto per la sua bellezza e resistenza alla corrosione, svolge un ruolo fondamentale in molte sfaccettature della vita moderna.

Innanzitutto, va notato che l’oro puro è estremamente tenero e quindi non può essere lavorato normalmente. Spesso viene indurito mediante la lega con altri metalli, come il rame e l’argento, per renderlo più adatto all’uso in diverse applicazioni.

  • Gioielleria: L’uso più noto dell’oro è nella creazione di gioielli. La sua bellezza intramontabile e la sua resistenza alla corrosione lo rendono un materiale ideale per anelli, collane, orecchini e altro ancora. In gioielleria, l’oro viene spesso miscelato con altri metalli per ottenere leghe di varie colorazioni, come l’oro bianco, l’oro verde o l’oro rosso.
  • Monetazione: L’oro è stato utilizzato per coniare monete in molte nazioni nel corso della storia. La sua stabilità di valore lo rende uno standard di cambio valutario.
  • Applicazioni industriali: Grazie alle sue eccezionali proprietà elettriche e alla resistenza alla corrosione, l’oro è ampiamente utilizzato nell’industria. Trova applicazioni critiche in computer, apparecchi per telecomunicazioni, motori aeronautici e numerose altre applicazioni industriali. Viene spesso utilizzato come rivestimento per i contatti elettrici per garantirne la durata nel tempo.
  • Industria astronautica: Le lamelle d’oro vengono utilizzate nei visori delle tute spaziali per proteggere gli astronauti dalla luce solare, schermagli contro la luce visibile, l’ultravioletto e l’infrarosso. Questi rivestimenti aiutano a mantenere una temperatura accettabile nelle tute spaziali.
  • Medicina e diagnostica: L’oro colloidale viene impiegato in un tipo specifico di elettroforesi utilizzato nella diagnostica medica. Inoltre, l’isotopo radioattivo dell’oro, il 198Au, ha una breve emivita ed è stato utilizzato in alcune terapie anti-tumorali.
  • Odontoiatria: L’oro viene utilizzato nella realizzazione di otturazioni dentali e ponti grazie alla sua biocompatibilità e resistenza alla corrosione.
  • Arte e decorazione: L’oro può essere tirato in fili sottili ed incorporato in tessuti e ornamenti per scopi ornamentali. È stato utilizzato in numerosi capolavori artistici.
  • Premiazioni: Le medaglie d’oro sono assegnate ai vincitori di competizioni prestigiose, come le Olimpiadi e il Premio Nobel.
  • Cucina: In alcune ricette d’alta cucina, l’oro metallico viene utilizzato a scopo decorativo sotto forma di sottilissime lamine. La sua inattività chimica significa che non influisce sul sapore o sulle proprietà organolettiche dei cibi e delle bevande.

Inoltre, sono in corso studi sull’utilizzo dell’oro come catalizzatore. In forma di nano-particelle disperse su supporti appropriati, l’oro dimostra una notevole attività catalitica in diverse reazioni, come l’ossidazione del monossido di carbonio, l’ossidazione completa degli idrocarburi e altre reazioni chimiche. L’efficacia di questi catalizzatori dipende dal metodo di preparazione e dal tipo di supporto utilizzato.

Valore commerciale dell’oro

L’oro è scambiato e valutato nei mercati finanziari attraverso il contratto futures chiamato Gold Futures. Questo contratto stabilisce il prezzo dell’oro, che viene quotato in grammi o once troy. La purezza dell’oro è misurata in carati (K), dove 24 carati rappresentano l’oro puro. Altri metodi per indicare la purezza includono valori compresi tra zero e uno o frazioni in millesimi, come l’18 carati (750/1000) per l’oro utilizzato in gioielleria.

Il prezzo dell’oro viene fissato dai mercati finanziari, ma la Borsa di Londra ha giocato un ruolo importante nel stabilire un prezzo di riferimento noto come “fixing dell’oro“. Questo fixing si svolgeva due volte al giorno e consisteva nel fissare il prezzo dell’oro nelle transazioni internazionali. Fino al 2014, il prezzo era determinato da cinque importanti entità, nota come “Club of Five“. Tuttavia, nel 2014 il processo è stato affidato a Ice Benchmark Administration (Iba).

Storicamente, l’oro è stato utilizzato come base per supportare le valute in un sistema basato sul gold standard, in cui il valore delle valute era legato a una quantità specifica di oro. Nel corso del tempo, il prezzo dell’oro è stato controllato dai governi e dalle banche centrali, ma il sistema del gold standard è stato gradualmente abbandonato.

Nel 1934, gli Stati Uniti modificarono il prezzo dell’oro a 35 dollari/oncia per sostenere l’economia durante la Grande Depressione. Questo prezzo è stato mantenuto fino al 1968, quando le circostanze economiche portarono al fallimento degli sforzi congiunti delle banche centrali per mantenere stabile il prezzo dell’oro. Questo ha portato all’introduzione di un doppio regime, in cui il prezzo dell’oro era ancora fissato per le transazioni internazionali ma poteva fluttuare negli scambi privati. Nel 1971, gli Stati Uniti abolirono la convertibilità del dollaro in oro, aprendo la strada a una fluttuazione libera del prezzo dell’oro.

Da allora, il prezzo dell’oro ha subito ampie oscillazioni sui mercati, raggiungendo un picco di oltre 1.900 dollari/oncia nel 2011. Fattori come le politiche monetarie delle banche centrali, i tassi di interesse, la carenza di nuove scoperte di miniere d’oro e lo sviluppo delle economie cinesi ed indiane hanno influenzato il prezzo dell’oro nel corso del tempo. Il suo valore come bene rifugio, la sua stabilità a lungo termine e la sua sostanziale scorrelazione rispetto agli altri mercati finanziari hanno contribuito alla sua popolarità come investimento.

Nel 2020, il prezzo dell’oro ha raggiunto il suo massimo storico di oltre 2.000 dollari l’oncia, sottolineando ancora una volta il suo ruolo di valore di riferimento nei mercati globali.

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