Adil Harrati, un cittadino marocchino di 45 anni senza un regolare permesso di soggiorno e con precedenti per rapina, è stato arrestato con l’accusa di omicidio nell’ambito delle indagini sull’uccisione di Rossella Nappini
Cos’è l’omicidio di Rossella Nappini? Adil Harrati, un cittadino marocchino di 45 anni senza un regolare permesso di soggiorno e con precedenti per rapina, è stato arrestato con l’accusa di omicidio nell’ambito delle indagini sull’uccisione di Rossella Nappini a Roma, nell’area di Trionfale.
Nappini, un’infermiera, è stata accoltellata a morte, e le indagini hanno rivelato che aveva avuto una breve relazione con Harrati, che era coinvolto nei lavori di ristrutturazione della sua casa. Nonostante la relazione fosse finita, i due continuavano a frequentarsi, ma sembra che ci fossero tensioni e motivi economici dietro il loro rapporto.
Secondo le indagini, Harrati aveva sperato di trasferirsi a vivere con Nappini, ma questa prospettiva era stata interrotta a causa di un litigio con la madre della vittima. Harrati aveva anche cercato di ottenere i soldi che aveva speso durante il tempo che aveva trascorso con Nappini. Testimonianze suggeriscono che Harrati continuava a cercare contatto con la vittima, nonostante le sue chiamate fossero spesso interrotte bruscamente.
La macchina di Nappini era stata precedentemente vandalizzata nel 2021 da uno stalker sconosciuto che aveva scritto “Ti amo tanto” con uno spray rosso. L’indagine sugli attacchi precedenti alla vittima potrebbe essere un elemento rilevante nelle indagini sull’omicidio.
Cos’è successo
Rossella Nappini e Harrati si erano conosciuti alcuni mesi prima dell’omicidio. Questo incontro avvenne quando la famiglia di Rossella stava effettuando dei lavori di ristrutturazione nella casa della madre di Rossella. Tra gli operai c’era Harrati, un cittadino marocchino irregolare in Italia. La relazione tra Rossella e Harrati iniziò durante questi lavori ed ebbe una durata breve. Successivamente, Rossella aveva deciso di interrompere la relazione, ma i due continuavano comunque a frequentarsi.
Il giorno dell’omicidio, lunedì 4 settembre, Rossella e Harrati si erano incontrati poco prima dell’incidente. Secondo alcune testimonianze, i due erano andati insieme a un bancomat nelle vicinanze. Poi, nell’androne del luogo dell’incontro, si verificò l’omicidio.
Gli inquirenti ritenevano che il movente dell’omicidio potesse non essere solo legato alla gelosia, ma anche a motivi economici. C’era la possibilità che Harrati volesse trasferirsi a vivere nella casa di Rossella, ma il suo status di cittadino irregolare e i litigi con la madre di Rossella avevano reso questa prospettiva complicata.
Non è stata trovata l’arma del delitto, né gli abiti che Harrati indossava il giorno precedente. Si suppone che questi possano essere stati lavati o gettati insieme a un coltello. Gli investigatori hanno tracciato il telefono di Harrati, che si era connesso nella zona dell’abitazione di Rossella.
Harrati aveva precedenti per rapina in Italia e non aveva un permesso di soggiorno regolare. Secondo alcune testimonianze, Harrati continuava a cercare Rossella, chiedendole denaro e inviandole messaggi. La situazione era diventata tesa, e il tragico epilogo fu l’omicidio di Rossella Nappini.
Chi è Adil Harrat
L’assassino di Rossella Nappini è stato identificato come Adil Harrati, un cittadino marocchino di 45 anni senza un regolare permesso di soggiorno. Harrati aveva una serie di esperienze di lavoro, tra cui piccoli lavori a Roma, soprattutto nel settore edile. Aveva anche un precedente penale per rapina, presumibilmente in un supermercato. La sua personalità era descritta da alcune persone come “irascibile.”
Harrati sarebbe arrivato a Roma circa una decina di anni fa e aveva svolto diversi tipi di lavori, dall’operaio al commerciante nei mercatini rionali. Nell’aprile scorso, aveva conosciuto l’infermiera Rossella Nappini, presso la casa della madre di quest’ultima, Teresa. Tra i due era nata una breve relazione, che tuttavia Rossella aveva deciso di interrompere, anche se i due erano rimasti in contatto.
Secondo testimonianze provenienti dalla zona di via Allievo, dove avvenne l’omicidio, Harrati era stato visto più volte in compagnia di Rossella. Il giorno dell’omicidio, si trovava a casa della madre di Rossella per motivi ancora da accertare.
La macchina di Rossella Nappini era stata vandalizzata nel 2021 da uno stalker, che aveva scritto sulla sua auto con uno spray rosso la frase “Ti amo tanto.” In quel momento, l’identità dello stalker era rimasta sconosciuta.
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