Chi è Igor il Russo?

Norbert Feher, noto anche con gli pseudonimi di Ezechiele Norberto Feher e Igor Vaclavic, è un criminale e serial killer conosciuto dai media come “Igor il russo”

Igor il Russo
Norbert Feher, è noto anche con gli pseudonimi di Ezechiele Norberto Feher o Igor Vaclavic. E’ un criminale e serial killer di etnia ungherese conosciuto dai media come “Igor il russo

Biografia di Igor il Russo

Igor il Russo è nato il 10 febbraio del 1981 a Subotica, una città del nord della Serbia con una forte presenza di etnia ungherese.

Il suo vero nome è Norbert Feher, ma è noto anche con gli pseudonimi di Ezechiele Norberto Feher e Igor Vaclavic. E’ un criminale e serial killer serbo.

Secondo quanto ha dichiarato ai suoi compagni di prigionia, ha prestato servizio nell’esercito russo durante la seconda guerra cecena come membro degli Specnaz, i reparti speciali russi. Ha anche affermato di aver perso una figlia in un atto di ritorsione mentre si trovava in Russia e di avere un figlio. Ha anche dichiarato di essersi trasferito in Cina dove ha imparato la lingua cinese. Era ricercato dalla polizia serba per rapina e violenza sessuale e si è spostato in Italia nel 2006.

Gli arresti

Nel 2007, nonostante la sua abilità nel cambiare radicalmente il proprio aspetto, Feher venne arrestato dalle autorità italiane per una serie di rapine nelle zone di Ferrara e Rovigo, che utilizzava armi bianche come arco e coltello, guadagnando per questo il soprannome di “ninja“. All’arresto si presentò alle autorità con una falsa identità per evitare l’estradizione.

Dopo essere stato scarcerato nel 2010, riprese la sua attività criminale e sembra si sia anche dedicato alla prostituzione. Venne nuovamente arrestato dopo essere stato inseguito dalla polizia e nascostosi in un canale.

Nel 2011, il procuratore capo di Ferrara emise un decreto di espulsione, ma in assenza di una identificazione certa e non essendo stato riconosciuto dalla Russia, rimase in carcere fino al rilascio anticipato nel 2015. Anche questa volta, nonostante fosse stato inviato al CIE, non venne espulso.

In carcere mantenne un comportamento esemplare, allenandosi ed guardando cartoni animati, tanto che perfino il cappellano del carcere testimoniò a favore della sua riabilitazione. La sua famiglia rimasta in Serbia, con cui manteneva contatti, non ha aiutato le indagini.

Il “killer di Budrio”

Il 1º aprile 2017, Feher rapinò un bar nella frazione di Riccardina di Budrio, Bologna. Il titolare, Davide Fabbri, di 52 anni, tentò di disarmare il rapinatore, ma Feher reagì sparandogli due colpi al petto con una pistola semiautomatica sottratta in precedenza ad una guardia giurata. A seguito della rapina, Feher si diede alla fuga nella zona delle paludi del Ferrarese dove, l’8 aprile 2017, uccise una guardia provinciale e ne ferì gravemente un’altra. Nonostante l’impiego di squadre speciali, il killer non venne catturato e sembrava essere aiutato da amici ed ex complici.

La cattura in Spagna

Il 17 maggio una cartolina venne inviata al comando centrale dei carabinieri di Ferrara, in cui Feher annunciò di aver lasciato l’Italia, anche se si stimava che sarebbe arrivato in Spagna a settembre. Secondo le autorità spagnole, Feher avrebbe attraversato 8 paesi utilizzando 18 identità diverse durante la sua fuga. Il 5 dicembre, Feher assaltò una fattoria nella città aragonese di Albalate del Arzobispo, ferendo il proprietario e un fabbro. In seguito si spostò nei dintorni della città di Andorra dove durante una rapina uccise il pastore José Luis Iranzo Alquézar. Gli agenti della Guardia Civil Víctor Romero Pérez e Víctor Jesús Caballero Espinosa, che indagavano sui furti rurali, vennero uccisi da Feher durante una sparatoria.

Feher venne arrestato dalle autorità spagnole a Mirambel il 15 dicembre 2017 dopo un incidente stradale mentre cercava di fuggire. Nonostante la richiesta delle autorità italiane per l’estradizione, le autorità spagnole avevano intenzione di processare Feher per i delitti commessi nel loro territorio. Feher era attualmente detenuto in custodia cautelare in un carcere di massima sicurezza senza la possibilità di cauzione e aveva accusato un malore.

Le condanne

Il 3 febbraio 2020, Feher venne condannato a 21 anni di prigione dal Tribunale Provinciale di Teruel per due omicidi e detenzione illecita di armi. In seguito fu processato per i numerosi reati commessi in Italia. In primo grado, venne condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Bologna, e la pena venne confermata in appello. Il 2 novembre 2021, la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Davide Fabbri e Valerio Verri venne confermata in Cassazione, diventando così definitiva. Attualmente si trovava detenuto in carcere in Spagna per procedimenti giudiziari relativi ad altri reati.

Il 11 aprile 2021, Feher ferì 5 guardie carcerarie utilizzando delle schegge di ceramica ricavate dalle piastrelle del bagno mentre stava per essere trasferito dal carcere di Duenas alla prigione di Zuera per il processo relativo ai crimini commessi in Spagna. Il 29 aprile 2021, venne condannato all’ergastolo in un processo per i tre omicidi compiuti in territorio spagnolo nel dicembre del 2017. Per l’omicidio dei due agenti della Guardia Civil, venne condannato a 25 anni di carcere ciascuno, mentre per il terzo, quello del pastore José Luis Iranzo Alquézar, venne condannato all’ergastolo. Il giudice stabilì che la condanna non poteva essere sospesa prima che avesse scontato 30 anni di prigione.

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