Tre ricercatori dell’ISS hanno messo in dubbio l’utilità della somministrazione di ulteriori dosi di vaccino contro il COVID-19

I ricercatori hanno messo in discussione “la reale necessità di somministrare questi prodotti dagli effetti poco chiari nel lungo periodo a persone a rischio con patologie autoimmuni, così come persone sane, nel periodo delle varianti Omicron”

Tre ricercatori dell’ISS hanno messo in dubbio l'utilità della somministrazione di ulteriori dosi di vaccino contro il COVID-19
Tre ricercatori dell’ISS hanno messo in dubbio l’utilità della somministrazione di ulteriori dosi di vaccino contro il COVID-19. Tre ricercatori del Centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) hanno pubblicato un articolo sulla rivista scientifica Pathogens che mette in discussione l’utilità della somministrazione di ulteriori dosi di vaccino contro il COVID-19, sia ai soggetti con patologie autoimmuni che a quelli sani. I ricercatori hanno sottolineato la necessità di valutare meglio gli effetti a lungo termine di questi prodotti su persone a rischio con patologie autoimmuni e sane durante la diffusione delle varianti Omicron.

L’ISS ha replicato rapidamente, definendo “lacunosa e parziale” l’analisi dei ricercatori e prendendo nettamente le distanze da quanto pubblicato nell’articolo. In una nota pubblicata dall’ufficio stampa dell’Istituto, la pubblicazione è stata segnalata come violazione del codice interno di integrità dei ricercatori ISS.

Questa è la prima volta che ricercatori dell’ISS mettono in dubbio l’utilità dei vaccini mRNA contro il COVID-19. Di fronte ai dubbi esposti dai propri ricercatori e alla richiesta di nuove valutazioni, l’ISS ha scelto di censurare l’attività scientifica e i dubbi esposti dai propri studiosi.

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