L’inchiesta di The Economist ha evidenziato il boom migratorio senza precedenti nel “mondo ricco” e le sue implicazioni sull’economia globale
L’impatto senza precedenti dell’immigrazione nel cosiddetto “mondo ricco”. Negli ultimi anni, l’immigrazione nel “mondo ricco” ha raggiunto livelli senza precedenti, segnando un cambiamento significativo rispetto alla tendenza anti-immigrati degli anni precedenti. Secondo un’inchiesta condotta da The Economist, numerose nazioni stanno registrando un aumento significativo della migrazione netta, con conseguenze che si estendono all’economia globale.
Inversione di tendenza
Fino a poco tempo fa, molti paesi ricchi sembravano aver preso una posizione decisa contro l’immigrazione di massa. Tuttavia, gli eventi degli ultimi anni hanno portato a un cambiamento significativo. Brexit nel Regno Unito e l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti sono stati segnali di un’opposizione crescente all’immigrazione. Politici in diversi paesi, dall’Australia all’Ungheria, hanno promesso di adottare politiche più restrittive e hanno chiuso le frontiere. Tuttavia, l’ondata migratoria sembra essere tornata con forza, spingendo molti a rivalutare la loro posizione sull’immigrazione.
Attuale boom migratorio
Secondo l’inchiesta di The Economist, l’immigrazione nel “mondo ricco” è ora in pieno sviluppo. Numerosi paesi stanno assistendo a livelli di immigrazione netta senza precedenti. La Gran Bretagna ha registrato 1,2 milioni di nuovi arrivati nel corso dell’ultimo anno, mentre l’Australia ha un tasso di immigrazione netta doppio rispetto al periodo pre-pandemia. Anche la Spagna ha raggiunto il suo massimo storico di immigrati, mentre gli Stati Uniti prevedono che quasi 1,4 milioni di persone si trasferiranno nel paese quest’anno, un aumento del 33% rispetto al periodo pre-pandemico. La Germania ha superato persino la crisi migratoria del 2015, registrando livelli di immigrazione netta ancora più elevati. Questa tendenza si riscontra in tutto il mondo ricco.
Conseguenze economiche
Quali sono le implicazioni di questo aumento migratorio sull’economia globale? L’aumento della popolazione straniera può portare a diversi benefici economici. Gli immigrati portano con sé nuove idee e, secondo gli studi, sono più propensi a fondare un’impresa rispetto ai nativi. Inoltre, contribuiscono a creare legami commerciali e di investimento tra il loro paese di origine e quello di accoglienza. L’afflusso di giovani lavoratori può anche generare maggiori entrate fiscali per i paesi che li accolgono.
Tuttavia, l’aumento dell’offerta di lavoro causato dall’immigrazione può influire sulla crescita dei salari, sebbene gli effetti siano generalmente limitati. In alcuni casi, la domanda di beni e servizi da parte degli immigrati può portare all’aumento dei prezzi e all’inflazione. Ad esempio, si è osservato che in alcune città come Londra e in Australia, l’afflusso di nuovi arrivati ha contribuito all’aumento degli affitti e dei prezzi delle case.
Nonostante ciò, molti governi stanno cercando attivamente di attrarre più immigrati, riconoscendo i benefici economici a lungo termine. Il Canada ha fissato l’obiettivo di accogliere 1,5 milioni di nuovi residenti entro il 2025, mentre paesi come la Germania e l’Australia hanno adottato politiche per favorire l’immigrazione di lavoratori altamente qualificati.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’attuale boom migratorio potrebbe non durare a lungo. Con la fine del “recupero” post-pandemia, i mercati del lavoro nei paesi ricchi stanno lentamente allentandosi, il che potrebbe portare a una diminuzione nella migrazione. Nonostante ciò, i livelli di immigrazione rimarranno probabilmente elevati nel prossimo futuro a causa del fenomeno della catena migratoria, in cui i nuovi arrivati portano con sé famiglie e creano ulteriori flussi migratori.
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