Un’indagine approfondita condotta dall’Agenzia Nazionale delle Entrate della Romania (ANAF) ha portato alla luce nuovi dettagli riguardanti la campagna TikTok “Equilibrio e Verticalità”, collegata a Călin Georgescu. Questa indagine ha chiarito che la campagna è stata finanziata dal Partito Nazionale Liberale (PNL), un partito filo-europeo e moderato, parte della coalizione di governo
L’Agenzia Nazionale delle Entrate della Romania smentisce interferenze russe nelle elezioni in Romania. Un’indagine approfondita condotta dall’Agenzia Nazionale delle Entrate della Romania (ANAF) ha portato alla luce nuovi dettagli riguardanti la campagna TikTok “Equilibrio e Verticalità”, collegata a Călin Georgescu, un candidato che aveva guadagnato popolarità durante le elezioni presidenziali rumene. Questa indagine ha chiarito che la campagna è stata finanziata dal Partito Nazionale Liberale (PNL), un partito filo-europeo e moderato, parte della coalizione di governo. Questi risultati contrastano con le accuse iniziali dell’intelligence rumena, secondo cui la campagna sarebbe stata finanziata da fondi russi.
Secondo quanto riportato dal sito investigativo Snoop.ro, la campagna, che ha raccolto oltre 2,4 milioni di visualizzazioni su TikTok, è stata progettata dalla Kensington Communication, un’agenzia già coinvolta in altre attività promozionali per il PNL. Tra queste, una campagna per un libro dell’ex presidente del partito, Nicolae Ciucă. L’agenzia ha reclutato 130 influencer attraverso la piattaforma FameUp, fornendo loro un copione specifico per promuovere un messaggio generico sulle qualità di un futuro presidente. Sebbene il nome di Georgescu non fosse esplicitamente menzionato nei video, alcuni influencer lo hanno citato nei commenti, e molti spettatori hanno associato i contenuti della campagna a Georgescu, utilizzando slogan come “Voto Călin Georgescu”.
I dettagli della campagna e le modifiche al messaggio
La Kensington Communication ha dichiarato che il progetto iniziale prevedeva l’uso dell’hashtag #equilibriumseriousness (Equilibrio e Serietà), ma che questo è stato successivamente modificato in #equilibriumverticality (Equilibrio e Verticalità) senza il loro coinvolgimento. Nonostante questa modifica, i pagamenti agli influencer sono proseguiti. Kensington non ha fornito spiegazioni dettagliate sul motivo di questa discrepanza.
Un documento declassificato dal Consiglio Supremo di Difesa della Romania (CSAT) e un rapporto dell’organizzazione Expert Forum hanno rivelato che gli influencer coinvolti nella campagna avevano ricevuto istruzioni specifiche per evitare contenuti che potessero violare le regole di TikTok. Nonostante le precauzioni, i commenti associati ai video hanno portato molte persone a identificare indirettamente Georgescu come il candidato promosso dalla campagna.
Le accuse iniziali e le rivelazioni dell’ANAF
Inizialmente, l’intelligence rumena aveva accusato la campagna di essere finanziata da entità russe, paragonandola ad altre operazioni di propaganda condotte in paesi vicini, come la campagna “Brother for Brother” in Ucraina. Tuttavia, l’indagine dell’ANAF ha escluso qualsiasi coinvolgimento russo, dimostrando invece che la campagna è stata finanziata direttamente dal Partito Nazionale Liberale.
Queste conclusioni hanno sollevato domande sulla decisione della Corte Costituzionale di annullare i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, una decisione presa sulla base delle accuse di interferenza russa. Inizialmente, la Corte aveva certificato la regolarità del primo turno, ma poco prima del secondo turno ha ribaltato la sua posizione, dichiarando nulle le elezioni. Questo cambio di giudizio ha suscitato critiche da parte di diverse forze politiche rumene, con l’eccezione del Partito Socialdemocratico (PSD).
Ipotesi sulle pressioni internazionali
Alcuni osservatori hanno suggerito che la decisione della Corte Costituzionale potrebbe essere stata influenzata da potenze straniere, tra cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti. La Romania, come membro chiave della NATO e alleato strategico in Europa orientale, ricopre un ruolo cruciale nel contesto delle tensioni con la Russia. Secondo queste teorie, la posizione sovranista di Călin Georgescu, critico nei confronti della NATO e del supporto rumeno all’Ucraina, potrebbe aver indotto pressioni per ostacolare la sua candidatura.
Conclusioni dell’ANAF
L’indagine dell’ANAF non solo ha escluso interferenze straniere, ma ha anche confermato che gli influencer coinvolti hanno seguito le direttive impartite dal PNL. L’utilizzo di influencer per promuovere messaggi politici non è un fenomeno insolito: esempi simili sono stati osservati in altri paesi, come gli Stati Uniti, dove celebrità e personaggi noti vengono spesso coinvolti durante le campagne elettorali.
In Romania, questa vicenda ha messo in luce il ruolo crescente dei social media nella politica e le complessità legate al finanziamento e alla trasparenza delle campagne digitali. La campagna “Equilibrio e Verticalità” e le indagini ad essa collegate rappresentano un punto di riflessione su come il mondo politico e quello digitale possano interagire, con effetti che vanno ben oltre i confini di una singola nazione.
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