Fuga di radiazioni nucleari in Russia e in Norvegia

Nella città russa di Khabarovsk è stata rilevata una fuga di radiazioni nucleari e a Tromsø, in Norvegia, sono state rilevate tracce di iodio radioattivo

Fuga di radiazioni nucleari in Russia e in Norvegia

Nella città russa di Khabarovsk, estremo oriente del paese, è stata rilevata una fuga di radiazioni nucleari. L’agenzia di stampa russa TASS ha riportato che livelli più elevati del normale di radiazioni sono stati individuati vicino a un traliccio elettrico, situato a circa 2,5 km dalle zone residenziali della città. Questo ha portato le autorità locali a dichiarare lo “stato di emergenza” nella regione.

L’isolamento della città è stata un’immediata misura precauzionale adottata dalle autorità russe per contenere la situazione. Nonostante l’allarme generato dalla scoperta della perdita di radiazioni, non sono stati segnalati feriti e, secondo quanto riportato, non vi è alcuna minaccia diretta per la salute dei cittadini. Tuttavia, l’origine della fuga di radiazioni rimane al momento sconosciuta.

Le autorità russe hanno intrapreso azioni immediate per affrontare la situazione, trasferendo la fonte delle radiazioni in un sito sicuro di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Nonostante ciò, lo stato di emergenza nella zona rimarrà in vigore per almeno altri 3 giorni, mentre le forze dell’ordine continuano le indagini per identificare la causa della fuga di radiazioni.

Sono emersi video preoccupanti che mostrano un individuo con una maschera protettiva nucleare e un lettore di radiazioni, che ha registrato letture anomale mentre si spostava in un’area designata come “discarica di rifiuti”. Le letture del dispositivo hanno segnalato livelli di radiazioni potenzialmente pericolosi, anche se al momento esatti valori non sono stati forniti. Questi video hanno sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla gestione della situazione e al ritardo nell’allertare il pubblico sulla presenza delle radiazioni.

Le radiazioni nucleari in Norvegia

In un’altra parte del mondo, precisamente a Tromsø, in Norvegia, sono state rilevate tracce di iodio radioattivo. Nell’ultima settimana di marzo, nella città di Tromsø, situata nella regione settentrionale della Norvegia, sono stati registrati livelli di radiazioni nucleari, nello specifico di iodio radioattivo (I-131). Questa informazione è stata resa nota dall’autorità norvegese per la protezione dalle radiazioni e la sicurezza nucleare (Dsa) tramite un comunicato ufficiale. È importante sottolineare che, secondo quanto riportato dalla Dsa, le concentrazioni di iodio radioattivo rilevate sono risultate essere molto basse e non rappresentano un pericolo immediato per la salute umana e per l’ambiente circostante.

Per comprendere meglio la situazione, è utile avere una conoscenza di base sullo iodio radioattivo. Si tratta di un elemento chimico che si accumula nella tiroide e svolge un ruolo fondamentale nella crescita e nell’equilibrio del metabolismo. Nel caso di incidenti nucleari, come quello di Chernobyl, vengono rilasciati isotopi radioattivi dello iodio, tra cui lo iodio-131, che possono rappresentare un rischio per la salute umana. Questo isotopo ha una breve emivita, il che significa che si decompone rapidamente nel tempo.

Le misurazioni delle radiazioni sono state effettuate nella settimana dal 21 al 26 marzo presso la stazione di filtraggio dell’aria a Tromsø. Nonostante le basse concentrazioni di iodio radioattivo rilevate, l’origine di queste radiazioni rimane sconosciuta. Questo solleva preoccupazioni perché la presenza di iodio radioattivo potrebbe essere indicativa di un evento nucleare o di altre attività non autorizzate che rilasciano materiale radioattivo nell’atmosfera.

Quando lo iodio radioattivo è l’unico isotopo misurato, è meno probabile che provenga da un incidente nucleare, poiché tali eventi solitamente causano il rilascio di altri isotopi radioattivi oltre allo iodio-131. Tuttavia, senza ulteriori informazioni o prove concrete, è difficile stabilire con certezza la fonte delle radiazioni rilevate a Tromsø.

Di fronte a questa situazione, la Dsa ha deciso di istituire diverse stazioni di misurazione della radioattività in tutto il paese, al fine di monitorare costantemente l’aria sopra la Norvegia e individuare eventuali variazioni nei livelli di radiazione.

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