Sonatrach (l’azienda petrolifera di Stato algerina) e Gazprom (il gigante energetico russo che fa capo al Cremlino) hanno stretto un accordo per attivare i giacimenti nel territorio di El Assel
Comprando il gas dall’Algeria diamo soldi alla Russia? Il governo italiano è riuscito a concludere un nuovo accordo a lungo termine con il governo algerino. Nello specifico, Eni (la multinazionale creata dallo Stato italiano) ha chiuso un accordo quadro con la società di Stato egiziana EGAS. Il 13 aprile, al Cairo, il presidente di EGAS (Egyptian Natural Gas Holding Company), Magdy Galal, e il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco, si sono accordati per una massimizzazione della produzione di gas egiziano ed esportazioni di GNL (Gas Naturale Liquefatto).
In una nota, Eni ha fatto sapere che le parti “hanno convenuto di valorizzare le riserve di gas egiziane aumentando le attività gestite congiuntamente, e identificando opportunità per massimizzare la produzione di gas a breve termine. Eni ottimizzerà inoltre le campagne esplorative nei blocchi esistenti e nelle aree di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo Orientale e del Deserto Occidentale. Questo accordo, insieme a quello firmato per il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta lo scorso anno, fornirà carichi di Gnl per volumi complessivi fino a 3 miliardi di metri cubi nel 2022 per il portafoglio Eni di gas naturale liquefatto diretto in Europa e in Italia“.
Arriveranno 3 miliardi di metri cubi di gas in più entro il 2022 e 6 miliardi l’anno prossimo: 3 di gas e 3 di Gnl (Gas naturale liquefatto). Dal 2024, poi, l’Italia avrà 9 miliardi di fornitura costante. Si tratta di circa 1/3 della quota italiana annuale importata dalla Russia. L’obiettivo è la sua sostituzione progressiva.
Perché comprando gas dall’Algeria diamo soldi alla Russia
Sonatrach (l’azienda petrolifera di Stato algerina) e Gazprom (il gigante energetico russo che fa capo al Cremlino) lo scorso febbraio hanno stretto un accordo per attivare (a partire dal 2025) lo sfruttamento di 2 giacimenti nel territorio di El Assel.
Gazprom possiede il 49% (contro il 51% di Sonatrach) nella gestione esplorativa e di sfruttamento della regione di El Assel. Quindi, anche se il gas algerino non lo pagheremo in rubli, arrivando da Sud e non da Est, sarà in parte come pagare anche la Russia.
Quali sono i rapporti tra Russia e Algeria? Nel 2006, il premier russo, Vladimir Putin, annunciò la cancellazione del debito algerino verso Mosca (4,7 miliardi di dollari) e un contratto da 7,5 miliardi per la vendita di armi (nel 2021 l’Algeria ha comprato 14 caccia Su-34). Inoltre, dagli anni ’60 in poi, la Russia ha costruito in Algeria centrali termiche, impianti metallurgici, gasdotti, e oggi si parla anche di un impianto nucleare.
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