Come avrebbe dovuto funzionare la censura che la Commissione Ue voleva imporre a X

Un centinaio di persone, provenienti da ambienti filo UE e di sinistra, sarebbero state assunte da X per agire da censori. Questi censori avrebbero applicato la censura su X, pagati da quest’ultima

Come avrebbe dovuto funzionare la censura che la Commissione Ue voleva imporre a X

Come avrebbe dovuto funzionare la censura che la Commissione Ue voleva imporre a X. Elon Musk ha recentemente sfidato la Commissione Europea a presentarsi davanti al tribunale, affermando che la Commissione gli aveva offerto un accordo segreto per censurare segretamente gli utenti. La Commissione avrebbe voluto imporre una macchina della censura su X.

Un centinaio di persone, provenienti da ambienti filo UE e di sinistra, sarebbero state assunte da X per agire da censori. Questi censori avrebbero applicato la censura su X, pagati da quest’ultima.

La questione dei “dati a disposizione dei ricercatori” non deve trarre in inganno. Non esistono ricercatori indipendenti, ma esistono agenzie di comunicazione che vogliono seguire le tracce di chi presenta idee non conformi e giungere alle loro origini. Fornire dati ai ricercatori significa distruggere la privacy che è alla base dei social media, come spiega Mike Benz.

Cos’ha detto Musk e cosa si sa

Musk: “L’UE voleva un ‘accordo segreto illegale’ per ‘censurare tranquillamente i discorsi’“.

Secondo una fonte, la Commissione Europea voleva che 𝕏 assumesse un team di persone nell’UE per supervisionare la rimozione della “disinformazione” sulla piattaforma.

Elon Musk ha affermato che la Commissione Europea (CE) ha offerto a 𝕏 un accordo segreto illegale: se avessero censurato tranquillamente i messaggi senza informare nessuno, la CE non avrebbe emesso multe giornaliere legate al sistema di verifica Blue Check di 𝕏, che avrebbero potuto raggiungere il 6% delle entrate annuali dell’azienda. Musk ha dichiarato che “le altre piattaforme hanno accettato l’accordo. 𝕏 non l’ha fatto“.

Questa dichiarazione è arrivata dopo che il commissario europeo Thierry Breton ha annunciato le conclusioni preliminari della Commissione. Secondo Breton, prima di Elon Musk, i bollini blu erano sinonimo di fonti di informazione affidabili, ma ora violano la Legge sui Servizi Digitali perché chiunque può ottenere tale status “verificato“. La Commissione potrebbe quindi imporre multe e richiedere cambiamenti significativi.

Una persona a conoscenza della questione ha riferito che la Commissione Europea voleva che 𝕏 assumesse un team di centinaia di persone nell’UE per rimuovere la ‘disinformazione’ dalla piattaforma, senza che 𝕏 avesse alcun potere decisionale in merito.

Thomas Regnier, portavoce della CE, ha dichiarato che l’obiettivo della Legge sui Servizi Digitali è garantire un ambiente online sicuro ed equo per i cittadini europei, rispettoso dei loro diritti, in particolare della libertà di espressione. La DSA richiede un meccanismo di reclamo equo e trasparente per gli utenti, che devono essere informati e avere il diritto di contestare le decisioni.

Elon Musk ha inoltre annunciato l’intenzione di portare la Commissione in tribunale se le sue scoperte preliminari saranno confermate e se procederà con un’azione esecutiva contro 𝕏.

Il Digital Services Act (DSA) è una nuova normativa della CE applicabile da febbraio, che prevede multe fino al 6% del fatturato annuale delle aziende come 𝕏, Meta e Google per la mancata rimozione di contenuti “illegali” una volta segnalati. Ciò che è considerato illegale può variare a seconda delle leggi nazionali degli Stati membri dell’UE.

La CE ha accusato 𝕏 di non aver rispettato la trasparenza sulla pubblicità e di aver vietato ai ricercatori di accedere ai suoi dati pubblici, in violazione del DSA.

Ad aprile, Elon Musk si è scontrato con i legislatori brasiliani dopo aver rifiutato di rimuovere account senza spiegazioni. Alla fine, 𝕏 ha ceduto e ha soddisfatto le richieste del governo brasiliano.

Le conclusioni della CE sono “preliminari“, ma se confermate, potrebbero comportare multe fino al 6% del fatturato annuo totale di 𝕏 e richiedere misure per affrontare la violazione.

A questo punto si comprende come mai altri social media possano fare di tutto, anche a livello di sfruttamento dei minori, senza che nessuno dica nulla e intervenga.

Perché questi articoli...

A differenza di qualsiasi altro sito di notizie che tende a raccontare le cose da un punto di vista di parte, Fonte Ufficiale cerca di spiegare i fatti in modo neutrale. Questa è e sarà sempre la nostra linea editoriale.

Seguiamo molte testate giornalistiche e siti di informazione per avere molteplici punti di vista, comprendere meglio la situazione che ci circonda e riuscire a spiegare bene le cose a voi che leggete. Studiamo lo stile nella comunicazione, studiamo i contenuti, cerchiamo di capire quali sono le notizie più importanti, quali interessano di più e quali di meno.

Quando, però, troviamo quelli che possono essere considerati dei veri e propri "scoop giornalistici" li inseriamo in questa categoria. In questo caso le parole utilizzate potrebbero essere meno neutrali.

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.