A causa dei cambiamenti climatici la civiltà umana potrebbe sparire nel 2050

Secondo un nuovo rapporto scientifico la civiltà umana rischia di sparire in soli 30 anni a causa dei cambiamenti climatici

A causa dei cambiamenti climatici la civiltà umana potrebbe sparire nel 2050
A causa dei cambiamenti climatici la civiltà umana potrebbe sparire nel 2050. Secondo il rapporto scientifico redatto dal direttore del Breakthrough National Centre for Climate Restoration di Melbourne (Australia), David Spratt, in collaborazione con Ian Dunlop, ex dirigente di grandi associazioni e aziende impegnate nel settore dei combustibili fossili, nel 2050 (quindi in soli 30 anni) la civiltà umana potrebbe sparire a causa dei cambiamenti climatici. Nello specifico, se le temperature medie dovessero raggiungere i 3°C in più rispetto all’epoca preindustriale, si avvierebbe un catastrofico effetto a catena in grado di mettere in ginocchio l’intera umanità. Il documento è la prosecuzione di un primo articolo pubblicato nel 2018.

Cosa dice il rapporto

Il rapporto espone un’analisi dettagliata di ciò che potrebbe accadere se entro 30 anni la temperatura media del nostro pianeta si alzasse di centigradi rispetto all’epoca preindustriale.

  • Il 35% della superficie della Terra e il 55% della popolazione mondiale sarebbero esposti a ondate di calore mortali per 20 giorni all’anno, così roventi da non essere compatibili con la nostra sopravvivenza.
  • In alcune zone del Pianeta i giorni di temperature letali sarebbero 100 all’anno.
  • Le temperature roventi farebbero collassare grandi ecosistemi come la Foresta Amazzonica, l’Artico e le barriere coralline.
  • L’America del Nord sarebbe sferzata da incendi devastanti.
  • La disponibilità dell’acqua crollerebbe in tutto il mondo.
  • Le precipitazioni sarebbero dimezzate in numerose aree, e ciò porterebbe a un crollo dell’agricoltura e delle risorse alimentari.
  • Un miliardo di persone sarebbero costrette a trasferirsi altrove per non morire.
  • Le società per come le conosciamo oggi verrebbero disgregate e inizierebbero guerre (anche nucleari) per accaparrarsi le ultimissime risorse.

Come indicato nel rapporto, le probabilità che ciò si verifichi sono molto alte, perché i modelli climatici spesso sottovalutano eventuali effetti irreversibili.

Gli autori del documento sottolineano l’importanza di agire al più presto e tutti assieme, per scongiurare la più grande minaccia alla nostra sopravvivenza. Secondo il rapporto, sarebbe necessaria una mobilitazione su scala globale contro le emissioni di CO2 paragonabile a quella avvenuta in occasione della Seconda Guerra Mondiale.

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