Tutte le misure per la pensione anticipata

Tutte le misure del 2025 per la pensione anticipata e la flessibilità in uscita: da Quota 103 a Opzione Donna e Ape Sociale

Tutte le misure per la pensione anticipata

Nel 2025, la possibilità di accedere alla pensione anticipata sarà riservata a un numero limitato di persone, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio. Secondo i dati del Sole24Ore, solo 26.600 individui potranno usufruire di forme di pensionamento anticipato tramite i canali Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale. Questo dato riflette l’effetto delle restrizioni introdotte, che hanno l’obiettivo di ridurre il numero complessivo dei pensionamenti anticipati. In media, gli assegni delle donne risultano inferiori del 37% rispetto a quelli degli uomini.

Le nuove norme

Le modifiche sono state implementate con la Legge di Bilancio 2024, promossa dal governo Meloni e diretta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Circa 7.000 lavoratori, nonostante abbiano i requisiti, dovranno posticipare la pensione anticipata a causa del rafforzamento del bonus Maroni. Per i dipendenti pubblici, sarà possibile continuare a lavorare anche dopo i 67 anni, riducendo così di 1.300 unità il numero dei trattamenti pensionistici nel 2025. Questo dato è destinato ad aumentare, raggiungendo 6.300 unità nel 2028 e 12.000 nel 2032.

In pensione prima dei 62 anni

Nei primi nove mesi del 2024, coloro che hanno optato per la pensione anticipata sono usciti dal lavoro prima dei 62 anni. Secondo i dati Inps, l’età media di pensionamento anticipato per i lavoratori dipendenti privati è stata di 61,2 anni.

Quota 103, cos’è e chi può usufruirne

Quota 103 consente il pensionamento anticipato a chi possiede almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questo requisito è prossimo a quello dell’uscita anticipata “standard,” che richiede 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni per le donne, indipendentemente dall’età. A settembre 2024, sono state presentate 43.641 domande per Quota 103, incluse 1.541 domande con la versione “contributiva,” attivata nella seconda metà del 2023. Questo sistema ha richiesto significative risorse economiche negli ultimi anni: tra il 2019 e il 2023, le cosiddette “Quote” hanno comportato una spesa di 32,3 miliardi di euro, includendo i costi relativi a Opzione Donna.

Ape Sociale, chi ne beneficia

Dal 2021 al 2023, l’Ape Sociale ha registrato circa 50.000 certificazioni, con un incremento progressivo. Nel 2025, saranno circa 18.000 le persone che beneficeranno di questo strumento di accompagnamento verso la pensione, riservato a specifiche categorie di lavoratori. In totale, dal 2019, circa 550.000 persone hanno utilizzato questa forma di flessibilità, escludendo i lavoratori precoci e quelli impiegati in mansioni usuranti. L’accesso all’Ape Sociale riflette l’impatto delle restrizioni introdotte nel 2024, che hanno portato a una progressiva diminuzione delle nuove pensioni anticipate, con un calo del 16,47% nei primi nove mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Opzione Donna, un canale limitato

Opzione Donna, il sistema di pensionamento anticipato riservato a determinate categorie di lavoratrici, ha subito una riduzione notevole. Nei primi nove mesi del 2024, sono state liquidate solo 2.749 pensioni tramite questo strumento, rispetto alle 9.972 pensioni erogate nello stesso periodo nel 2023. Le restrizioni hanno fortemente limitato l’accesso, richiedendo il ricalcolo contributivo dell’assegno.

Disparità tra uomo e donna

I dati Inps mostrano una riduzione generale delle pensioni anticipate: su 577.061 nuove pensioni erogate nei primi nove mesi del 2024, solo il 26% riguarda trattamenti anticipati. Inoltre, le analisi evidenziano una marcata disparità nell’importo medio delle pensioni tra uomini e donne, con le donne che percepiscono in media il 37% in meno rispetto agli uomini.

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