Tufino (Napoli): indagati gli zii della bambina di 4 anni morta dopo dopo una caduta da una scala a chiocciola

Gli zii della bambina di quattro anni, Alessandra, morta la sera del 13 dicembre scorso a Tufino, in provincia di Napoli, dopo una caduta da una scala a chiocciola all’interno dell’abitazione, sono indagati per i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La bambina era stata affidata a loro dai servizi sociali

La morte di una bambina di quattro anni, Alessandra, è avvenuta la sera del 13 dicembre scorso a Tufino, in provincia di Napoli, dopo una caduta da una scala a chiocciola all’interno dell’abitazione dove viveva con i suoi zii. Gli zii della piccola sono indagati per i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La bambina era stata affidata a loro dai servizi sociali.

Secondo le informazioni disponibili, Alessandra sarebbe caduta dalla scala interna mentre si trovava nell’appartamento di via Roma. Le prime ricostruzioni indicano che la piccola si era svegliata e stava cercando di scendere al piano inferiore. I medici del 118, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare nulla per salvarla, poiché le ferite riportate erano troppo gravi.

L’autopsia sarà fondamentale per stabilire con certezza le cause della morte e per verificare se ci sia stato un ritardo nella chiamata ai soccorsi. Sono state effettuate due telefonate al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, mentre nella seconda si parlava della caduta dalle scale. Inoltre, l’autopsia dovrà chiarire se Alessandra fosse stata maltrattata; alcune indiscrezioni indicano che la bambina potrebbe essere stata trovata in stato di malnutrizione e che sul suo corpo erano presenti lividi e una bruciatura.

Le indagini sono condotte dai carabinieri, coordinati dalla procura di Nola, che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Gli investigatori vogliono capire perché la bambina fosse ancora sveglia a quell’ora e come mai si trovasse sulla scala a chiocciola.

Il sindaco di Tufino, Michele Arvonio, ha confermato che la famiglia viveva in modo appartato e che riceveva periodicamente visite da un assistente sociale dopo l’affidamento della bambina. Arvonio ha descritto l’accaduto come una tragedia che colpisce profondamente la comunità e ha sottolineato le difficoltà nel riconoscere situazioni di disagio sociale e familiare.

L’abitazione dove è avvenuto l’incidente è stata sequestrata dalle autorità per consentire le indagini. La salma della piccola Alessandra è stata anch’essa posta sotto sequestro in attesa dell’autopsia.