A Fondi, in provincia di Latina, 12 famiglie hanno deciso di ritirare i propri figli dalla scuola primaria “Aspri”. La decisione è stata presa a causa della composizione della classe, in cui oltre il 50% degli alunni è di origine straniera, con una presenza significativa di bambini indiani, pakistani e albanesi
A Fondi, in provincia di Latina, 12 famiglie hanno deciso di ritirare i propri figli dalla scuola primaria “Aspri”. La decisione è stata presa a causa della composizione della classe, in cui oltre il 50% degli alunni è di origine straniera, con una presenza significativa di bambini indiani, pakistani e albanesi. I genitori hanno espresso preoccupazione per il fatto che la presenza di molti stranieri potesse rallentare le lezioni a causa delle difficoltà linguistiche.
La preside dell’istituto comprensivo Amato, Annarita Del Sole, ha confermato che i genitori hanno richiesto il nulla osta per trasferire i propri figli in altre sezioni, portando alla creazione di classi monoculturali. Attualmente, nella scuola Aspri ci sono tre sezioni: una composta solo da studenti indiani e bengalesi, una da albanesi e pakistani e una da soli italiani.
La comunità indiana ha denunciato questa situazione come una forma di discriminazione. Gurmuk Singh, presidente del gruppo regionale indiano, ha criticato la divisione etnica nelle classi, affermando: “È questa l’integrazione che vogliamo?”. Singh ha avvertito che le famiglie straniere potrebbero ritirare i loro figli dalla scuola se non verrà garantita una distribuzione più equa degli studenti.
La preside dell’istituto, Adriana Izzo, ha espresso rammarico per quanto accaduto e ha spiegato che inizialmente la distribuzione degli studenti non era così sbilanciata. Tuttavia, il trasferimento improvviso di molti alunni italiani verso altre scuole ha portato alla formazione delle attuali sezioni monoculturali. Izzo ha dichiarato: “Gli eventi verificatisi mi hanno profondamente rattristato per i principi che ispirano il mio operato. Il nostro obiettivo è quello di creare una scuola inclusiva e interculturale”.
Il sindaco di Fondi ha anche commentato la situazione, affermando che è temporanea e che l’Ufficio Scolastico Regionale sta lavorando per garantire una nuova distribuzione degli alunni. Tuttavia, i genitori italiani sembrano decisi a mantenere la loro scelta fino a quando non ci saranno cambiamenti concreti.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) di Fondi ha preso posizione sulla vicenda, accusando la scuola e le istituzioni locali di non rispettare i principi fondamentali dell’integrazione. In un comunicato, l’Anpi ha espresso preoccupazione per la separazione delle classi in base alla nazionalità e ha sottolineato che una scuola interculturale dovrebbe essere vista come una risorsa piuttosto che un ostacolo. Inoltre, l’associazione ha criticato un murales presente all’ingresso dell’istituto, definendolo un “omaggio alla scuola fascista” e un simbolo di divisione opposto ai valori dell’inclusione.
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