Un uomo di 38 anni di origini filippine è stato condannato a 12 anni di carcere per aver ripetutamente violentato la propria figlia di 12 anni, mettendola incinta. La ragazza era ricoverata al Sant’Anna di Torino in attesa di partorire quando ha subito ulteriori abusi dal padre, registrati dalle telecamere della camera d’ospedale. La madre della ragazzina è accusata di concorso in violenza sessuale per non aver denunciato gli abusi
Un uomo di 38 anni, originario delle Filippine, è stato condannato a 12 anni di carcere per aver violentato ripetutamente la propria figlia di 12 anni, mettendola incinta. La condanna è stata emessa in primo grado al termine di un processo con rito abbreviato. La corte ha deciso per una pena superiore a quella richiesta dalla procura, che aveva chiesto 10 anni. Inoltre, alla vittima è stata riconosciuta una provvisionale di 50.000 euro come risarcimento, mentre i tre fratelli della ragazza riceveranno ciascuno 3.000 euro per maltrattamenti subiti.
Le violenze sono continuate anche durante il ricovero della ragazzina presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, dove era stata portata per partorire. Telecamere nascoste installate nella stanza hanno registrato gli abusi perpetrati dal padre mentre la ragazza era in ospedale. L’arresto dell’uomo è avvenuto dopo che le indagini hanno confermato la sua paternità sul bambino attraverso un test del DNA.
Anche la madre della ragazzina è imputata per concorso in violenza sessuale; secondo l’accusa, era a conoscenza degli abusi ma non ha preso provvedimenti per fermarli. Era stata lei ad accompagnare la figlia in ospedale nel luglio 2023 e le sue risposte evasive alle domande dei medici sui genitori del bambino avevano sollevato sospetti tra il personale sanitario, portando alla segnalazione alle autorità competenti. Dopo l’arresto del padre, la ragazzina è stata trasferita in una comunità protetta per minori e il neonato è stato dato in adozione. La vittima è assistita dall’avvocato Roberto Saraniti durante il processo.