Un generale dell’esercito boliviano è stato arrestato dopo aver tentato un colpo di stato in Bolivia. Alcuni soldati hanno bloccato gli ingressi in piazza Murillo a La Paz e hanno temporaneamente occupato il Palacio Quemado, sede del governo
Il generale dell’esercito boliviano Juan José Zúñiga è stato arrestato dopo aver tentato un colpo di stato durato circa tre ore. Poco dopo le 17 locali, Zúñiga e alcuni soldati hanno bloccato gli ingressi in piazza Murillo a La Paz e hanno temporaneamente occupato il Palacio Quemado, sede del governo, utilizzando un veicolo blindato per irrompere.
Il presidente boliviano Luis Arce ha definito l’azione di Zúñiga come una “mobilitazione irregolare di alcune unità dell’esercito boliviano” e ha denunciato un “colpo di stato”. Durante l’occupazione, Zúñiga ha dichiarato che i suoi soldati stavano cercando di instaurare “una vera democrazia, non una democrazia per pochi”. La situazione si è risolta con l’intervento di Arce, che ha nominato un nuovo comandante dell’esercito e ha ordinato ai soldati di ritirarsi. In un video, si vede Arce affrontare Zúñiga, dicendogli: “Sono il suo capitano e le ordino di ritirare i suoi soldati e non permetterò questa insubordinazione”. Poco prima dell’arresto, Zúñiga ha accusato Arce di avergli chiesto di organizzare il colpo di stato, affermazioni smentite categoricamente dal presidente.
La Bolivia, conosciuta per la sua instabilità politica, ha avuto 190 colpi di stato dalla metà dell’Ottocento, quando ha dichiarato l’indipendenza dalla Spagna. Le motivazioni di Zúñiga per questo tentativo di golpe non sono completamente chiare, ma l’evento si inserisce in un contesto di crisi economica, proteste e tensioni interne al governo. Le tensioni tra Zúñiga e l’ex presidente Evo Morales hanno avuto un ruolo significativo. Morales, il primo presidente indigeno della Bolivia, ha governato dal 2006 al 2019 e ha lasciato il paese dopo essere stato accusato di brogli elettorali.
Nel 2020, Luis Arce è stato eletto presidente e Morales è tornato in Bolivia, dichiarando nel 2023 l’intenzione di ricandidarsi nel 2025, una mossa osteggiata da Arce, suo ex alleato e ora rivale politico all’interno del Movimento per il Socialismo (MAS). Durante il suo mandato, Arce è stato accusato di azioni antidemocratiche, come la detenzione di oppositori politici. Durante il tentato colpo di stato, Zúñiga ha chiesto la liberazione di tutti i prigionieri politici.
Zúñiga, capo dell’esercito dal 2022, è noto per le sue critiche a Morales, che lo ha accusato di appropriazione indebita di fondi destinati a programmi sociali. Nei giorni precedenti al golpe, i giornali locali avevano riportato che Zúñiga era stato licenziato, probabilmente a causa delle sue critiche a Morales.
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