Silvio Berlusconi era contrario a “ius soli” e allo “ius scholae”?

La Lega ha pubblicato un video di Silvio Berlusconi, in cui l’ex premier esprimeva chiaramente la sua contrarietà allo “ius soli” e allo “ius scholae”

Silvio Berlusconi era contrario a ius soli e allo ius scholae

La Lega ha pubblicato un video di Silvio Berlusconi, in cui l’ex premier esprimeva chiaramente la sua contrarietà allo “ius soli” e allo “ius scholae”. Il video, risalente al 2017, mostra Berlusconi durante un’intervista con Fabio Fazio, dove spiegava dettagliatamente perché riteneva che la cittadinanza italiana non dovesse essere concessa attraverso questi due meccanismi. Berlusconi sosteneva che l’adozione dello “ius soli” avrebbe potuto incentivare i trafficanti di esseri umani e che la cittadinanza non dovrebbe essere concessa automaticamente solo perché uno studente ha frequentato una scuola italiana, senza tenere conto delle convinzioni e dei valori della famiglia di origine.

Questa mossa della Lega arriva in risposta alle recenti dichiarazioni di Forza Italia, che ha proposto di discutere senza pregiudizi ideologici le regole per la concessione della cittadinanza agli immigrati regolari. Matteo Salvini, leader della Lega, ha ribadito la sua posizione contraria a qualsiasi modifica della legge attuale sulla cittadinanza, affermando che l’Italia è già il paese europeo che concede più cittadinanze, e che quindi non c’è necessità di cambiare la legge vigente.

Anche Fratelli d’Italia, tramite il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, ha sottolineato che il tema non era nel programma di governo e ha suggerito che si tratti di un argomento sollevato dall’opposizione per creare divisioni nella maggioranza. Nonostante le polemiche, Antonio Tajani di Forza Italia ha mantenuto la sua posizione, avvertendo gli alleati di non strumentalizzare Berlusconi per alimentare discussioni interne.

Nel 2022 Berlusconi era favorevole

A luglio 2022, durante il governo Draghi, lo ius scholae tornò al centro del dibattito pubblico a causa di una proposta di legge del Partito Democratico, che prevedeva la concessione della cittadinanza ai minori stranieri dopo la frequenza di un ciclo scolastico nel nostro Paese per almeno 5 anni, senza dover necessariamente attendere il compimento dei 18 anni di età.

Contro questa proposta si schierarono i partiti del centrodestra. La Lega Matteo Salvini definì la proposta “una provocazione” e cercò in tutti i modi di affossarla facendo ostruzionismo in Parlamento. Berlusconi, invece diffuse una nota al termine di una riunione con i vertici del partito in cui sottolineava come, al netto del no alla proposta del PD, Forza Italia fosse favorevole a “norme che consentano ai giovani immigrati che frequentino un intero ciclo scolastico di ottenere la cittadinanza”.

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