Il corpo di Nicolas Matias Del Rio, corriere argentino di 40 anni scomparso il 22 maggio scorso sul monte Amiata, è stato ritrovato in un dirupo vicino ad Arcidosso (Grosseto)
Il corpo di Nicolas Matias Del Rio, corriere argentino di 40 anni scomparso il 22 maggio scorso sul monte Amiata, è stato ritrovato in un dirupo vicino ad Arcidosso (Grosseto). Del Rio, dipendente di una ditta di trasporto merci, stava trasportando borse Gucci per un valore di 500.000 euro. Dopo la rapina del carico, è stato ucciso e il suo corpo è stato gettato nel dirupo.
Le indagini condotte dalla procura e dai carabinieri di Grosseto hanno portato a una svolta nelle ultime ore, grazie all’interrogatorio di uno dei tre sospettati già in carcere: un albanese e due turchi, residenti nella zona dell’Amiata da tempo. I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo in una villetta in località Case Sallustri, dove è stato ritrovato il corpo di Del Rio. Nella stessa area erano stati trovati accessori di pelletteria riconosciuti da Gucci come parte del carico rubato, destinato agli stabilimenti di Scandicci (Firenze).
Uno degli arrestati è il figlio del casiere e manutentore di una delle villette usate per le vacanze, e ora è accusato, insieme agli altri, di omicidio volontario, sequestro di persona, rapina e danneggiamento. I carabinieri li avevano notati aggirarsi nei pressi di Case Sallustri nei giorni successivi alla scomparsa di Del Rio.
Secondo le ricostruzioni, Klodjan Gjoni, al centro dell’operazione criminale, avrebbe avvicinato Del Rio fingendo un guasto al suo furgone, chiedendogli un passaggio per poi condurlo nel luogo dell’aggressione. Dopo averlo ucciso, hanno rapinato il carico e dato fuoco al furgone per cancellare le tracce. Gjoni è stato arrestato mentre tentava di fuggire in aereo da Ciampino (Roma).
Il 22 maggio era il primo giorno in cui Del Rio guidava da solo il furgone, dopo due mesi di affiancamento. L’argentino lascia una moglie e un figlio piccolo che vivono ad Abbadia San Salvatore, sul versante senese dell’Amiata. Il caso ha ricevuto attenzione anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto”, che aveva intervistato Klodjan prima del suo arresto.
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