In Italia ci sono dei soggetti che sono esonerati dal pagamento di alcune tasse e imposte
Quando non si pagano le tasse e le imposte? Non esiste una regola generale che stabilisca chi sia esente dal pagamento delle tasse, poiché le esenzioni dipendono da diverse normative e variano da persona a persona e da tipo di imposta a tipo di imposta.
In Italia, ci sono diverse tasse che si applicano a servizi specifici, come ad esempio il ticket per le prestazioni sanitarie o la Tari per la raccolta dei rifiuti. Oltre a queste, ci sono anche imposte come quella sul reddito delle persone fisiche (Irpef) che dipendono dal reddito prodotto.
È importante distinguere tra tasse e imposte: le tasse sono legate al pagamento di un servizio pubblico (come nel caso della raccolta dei rifiuti), mentre le imposte dipendono dal reddito o dal patrimonio di ciascun individuo. Il pagamento delle imposte contribuisce alla spesa pubblica, come previsto dall’articolo 53 della Costituzione che stabilisce che tutti i cittadini devono contribuire alle spese pubbliche in base alle proprie possibilità economiche.
Quando non si pagano le tasse e le imposte?
Le tasse vengono pagate quando si utilizzano i servizi a cui sono legate. Per esempio, si paga il ticket sanitario solo quando si usufruisce dei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. Le imposte, d’altro canto, non vengono pagate solamente se si è senza reddito o patrimonio.
Tuttavia, determinare chi può essere esentato dal pagamento di tasse e imposte non è così semplice. Il sistema fiscale italiano è complesso e ricco di norme che si intrecciano con vantaggi e agevolazioni, chiamate esenzioni.
Le esenzioni sono un concetto ampio e dettagliato, tanto che meritano un approfondimento specifico. Di seguito, è possibile trovare un elenco di tutti i casi di esenzione in base al tipo di tassa o imposta, per capire quando è possibile non pagarle senza correre il rischio di sanzioni per evasione fiscale, e quindi, restare completamente nella legalità.
Chi può non pagare le tasse?
Le tasse sono richieste ai cittadini quando usufruiscono di servizi pubblici specifici. Tuttavia, ci sono situazioni in cui una persona, pur utilizzando un servizio pubblico, potrebbe essere autorizzata a non pagare la tassa ad esso associata. È importante notare che i casi di esenzione variano a seconda del tipo di tassa, quindi vanno considerati singolarmente.
Principali tasse pagate in Italia e le relative situazioni di esenzione
- Ticket Sanitario: Tassa per esami diagnostici, cure in pronto soccorso e cure termali. Esentati sono i malati cronici, gli invalidi, le donne in gravidanza, i bambini sotto i 6 anni, gli adulti sopra i 65 (se il reddito familiare è inferiore a 36.151,98 euro annui), i disoccupati e i loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con reddito inferiore a 8.263,31 euro (o 11.362,05 euro se uno dei coniugi è a carico).
- Tassa Scolastica: Contributo obbligatorio per gli ultimi due anni di scuola superiore. Non viene pagata da coloro che hanno un reddito inferiore al limite stabilito annualmente dal Ministero dell’Istruzione. Ad esempio, nelle famiglie economicamente disagiate, la “no tax area” è fissata con un valore ISEE inferiore a 20.000 euro. Sono esenti anche gli studenti meritevoli e appartenenti a determinate categorie.
- Tassa Universitaria: Contributo richiesto agli studenti universitari, con un importo variabile in base al reddito e al merito. Non viene pagata da coloro che hanno un reddito ISEE inferiore a 20.000 euro. Un altro modo per essere esentati dalle tasse universitarie è vincere una borsa di studio.
- Tari: Tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Non si paga per locali e aree inutilizzabili che non producono rifiuti in alcun modo.
- Tasi: Tributo comunale sugli immobili per servizi indivisibili. Esenti sono i possessori della prima casa (se non classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), e i terreni agricoli sono esclusi.
Chi può non pagare le imposte?
Le imposte non devono essere pagate da coloro che non hanno redditi o patrimoni. Tuttavia, ci sono specifici casi di esenzione sia per le tasse che per le imposte, anche quando i redditi e i patrimoni sono minimi.
I casi di esenzione
- Canone Rai: Questa è un’imposta per chi possiede apparecchi adatti a ricevere trasmissioni radio o televisive in Italia. Non devono pagare coloro che non hanno una televisione o una radio, anziani sopra i 75 anni con reddito inferiore a 8.000€, disabili ospitati in case di riposo, militari stranieri delle Forze Nato, rivenditori di apparecchi TV (solo per il locale commerciale). Sono esenti anche gli ospedali militari e le Case del soldato.
- Bollo auto: Questa è una tassa regionale che deve essere pagata da tutti i proprietari di un’auto registrata nel Pubblico Registro Automobilistico. Non devono pagare i disabili che rientrano nelle agevolazioni previste dalla Legge 104 e che possiedono veicoli a benzina (con cilindrata non superiore a 2000 cm3) o diesel (con cilindrata non superiore a 2800 cm3). Sono esenti anche le auto immatricolate da più di 30 anni, così come i veicoli ibridi o elettrici, ma solo per i primi 5 anni e 3 anni rispettivamente dall’immatricolazione.
Esenzioni dall’IRPEF: Chi non deve pagare?
L’IRPEF, che è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è una delle imposte più pagate dagli italiani. Ha aliquote diverse in base al reddito della persona.
Gli scaglioni
- Fino a 15.000 euro: 23% sul reddito.
- Da 15.001 a 28.000 euro: 25% sul reddito che supera i 15.000 euro + 3.450 euro (23% di 15.000 euro).
- Da 28.001 a 50.000 euro: 35% sulla parte che supera i 28.000 euro + 6.700€ (23% di 15.000 euro + 25% di 13.000).
- Oltre 50.000 euro: 43% sulla parte del reddito che supera i 50.000 euro + 14.400 euro (23% di 15.000 euro + 25% di 13.000 + 35% di 22.000 euro).
Le persone che ricevono una pensione con un reddito annuo inferiore a 8.500 euro non devono pagare l’IRPEF. Per i lavoratori dipendenti, il limite di reddito sotto il quale non si paga questa imposta è di 8.174 euro all’anno, mentre per i lavoratori autonomi è di 5.500 euro.
Ci sono entrate che non vengono considerate come reddito imponibile ai fini dell’IRPEF.
Alcuni esempi:
- Assegni familiari e assegni per il nucleo familiare.
- Assegno unico per i figli a carico.
- Borse di studio.
- Assegno di mantenimento per figli.
- Assegno di mantenimento per coniuge.
- Assegno di divorzio.
- Risarcimenti.
- Redditi ottenuti da sportivi dilettanti.
- Indennità e rimborsi forfettari per membri di cori e bande musicali.
- Pensioni per vittime del dovere e per i loro familiari superstiti.
- Pensioni di guerra.
- Indennità e assegni per ciechi, sordi e invalidi civili.
- Bonus mamme domani.
- Assegno sociale.
- Bonus 80/100 euro in busta paga.
- Lavoro svolto con prestazione occasionale.
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