Putin: “Noi pronti alla trattativa. Ma le aree annesse sono russe”

Notizia dell’ultima ora: Putin: “Noi pronti alla trattativa. Ma le aree annesse sono russe”


19 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, vanno analizzate attentamente, considerando il contesto politico del Cremlino. Nonostante Zakharova affermi di essere grata a tutti i Paesi e figure pubbliche che parlano di pace e vogliono essere utili, ciò non significa che la pace sia vicina.

Zakharova ha affermato che ci sono idee in sintonia con l’approccio russo, ma ha accusato il presidente ucraino Zelensky di aver affossato tali idee sotto la pressione degli Stati Uniti. Tuttavia, tutte le soluzioni di “pace” che il Cremlino ha accettato sono state quelle che confermano lo status quo, inclusa l’annessione di territori contesi e i referendum controversi.

L’Ucraina, d’altra parte, richiede il ritiro delle truppe russe come base per le trattative, mentre l’Occidente non accetterebbe condizioni che legittimano invasioni e aggressioni. Attualmente, con la Russia in difficoltà e isolata, mentre l’Ucraina registra progressi nella sua controffensiva, Kiev non sembra interessata a sedersi al tavolo dei negoziati.

Recentemente, una delegazione di leader africani si è recata a San Pietroburgo per incontrare il presidente russo Putin. Putin ha accolto con favore l’approccio equilibrato degli africani sulla crisi ucraina, sottolineando la disponibilità al dialogo costruttivo. Tuttavia, Putin ha dichiarato che il riconoscimento delle regioni annesse è un diritto della Russia e ha elogiato la sua condotta impeccabile secondo il diritto internazionale.

Sebbene i tentativi di mediazione della Cina e ora dei Paesi africani sembrino poco praticabili, resta la possibilità di un ruolo importante della chiesa. Secondo il fondatore di Russia Ecumenica, don Sergio Mercanzin, le autorità religiose cattoliche e ortodosse sembrano muoversi insieme, aprendo una possibilità di pace. L’inviato del Papa in Russia e Ucraina, il cardinale Matteo Zuppi, ha dimostrato abilità diplomatiche e ha solidi rapporti con il patriarca ortodosso Kirill.

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