Piano salva-casa: il “condono” edilizio per le piccole irregolarità non sarà gratis

Il condono edilizio proposto nel piano salva-casa non sarà gratuito ma comporterà un costo che contribuirà alle entrate dei Comuni

Piano salva-casa: il condono edilizio per le piccole irregolarità non sarà gratis

Il condono edilizio proposto nel piano salva-casa non sarà gratuito ma comporterà un costo che contribuirà alle entrate dei Comuni. Il piano mira a sanare le piccole irregolarità presenti all’interno delle abitazioni, come la realizzazione di pareti divisorie per creare stanze aggiuntive, l’aggiunta di un secondo bagno, la costruzione di soppalchi o lo spostamento di porte interne.

Matteo Salvini ha specificato che non si tratta di un condono edilizio nel senso tradizionale, poiché le costruzioni abusive che violano le normative urbanistiche non rientrano nel perimetro del provvedimento e devono essere demolite. Il piano mira piuttosto a regolarizzare le modifiche minori apportate agli interni delle abitazioni nel corso del tempo.

Cos’è il Piano salva-casa

Prima delle Elezioni Europee, Salvini ha proposto un piano denominato “salva-casa”, il quale mira a essere attuato prima del prossimo scrutinio europeo. L’obiettivo principale è quello di affrontare le sfide riguardanti le abitazioni in Italia. Salvini ha sottolineato che, mentre l’Europa introduce nuovi costi per la riqualificazione delle abitazioni secondo le direttive ambientali, si sta lavorando per introdurre un provvedimento che consenta di regolarizzare le piccole irregolarità che affliggono un elevato numero di case italiane. Attualmente, circa l’80% delle proprietà immobiliari in Italia presenta discrepanze rispetto ai dati registrati al Catasto.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta elaborando un intervento che sembra concentrarsi sulla concessione di sanatorie per le piccole irregolarità che, al momento della costruzione, potevano essere regolarizzate, ma che oggi non possono più esserlo a causa delle restrizioni della doppia conformità. Questo significa che non è possibile ottenere il permesso per regolarizzare una situazione in cui un immobile non rispetta le regole vigenti al momento della sua costruzione e quelle attuali al momento della richiesta di sanatoria. Inoltre, la normativa attuale non consente il cambio di destinazione d’uso tra categorie omogenee di immobili.

L’eliminazione del requisito della doppia conformità, limitando il rispetto delle regole a uno dei due periodi temporali, consentirebbe la regolarizzazione di molte situazioni irregolari nelle abitazioni italiane.

Come funziona il Piano salva-casa

Il piano salva-casa si propone di proteggere i piccoli proprietari che si trovano nell’impossibilità di ristrutturare o vendere le proprie abitazioni a causa di irregolarità non risolvibili. Questo intervento avrebbe anche l’effetto positivo di alleggerire il carico di lavoro degli uffici tecnici, attualmente sovraccaricati di richieste di regolarizzazione che non riescono ad elaborare tempestivamente.

Il problema principale riguarda soprattutto gli edifici costruiti prima degli anni ’60, che spesso non dispongono di una documentazione adeguata sul loro stato reale e le cui planimetrie non corrispondono facilmente ai dati catastali. Prima del 1967, infatti, non era necessario ottenere titoli edilizi per effettuare interventi, pertanto l’obiettivo è quello di allineare lo stato reale degli immobili con la loro situazione legittima.

La regolarizzazione delle irregolarità comporterà dei costi. Anche se al momento non sono state specificate cifre, si ipotizza un costo maggiore per le irregolarità più significative rispetto alla conformità. In questo contesto, i beneficiari saranno principalmente i Comuni: una stima approssimativa suggerisce che potrebbero ricevere tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, anche se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha ancora fornito stime precise.

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