Le dimissioni di Mancini sono arrivate in un momento delicato, e dietro questa decisione si possono individuare diverse possibili motivazioni
Roberto Mancini ha sorpreso tutti con la sua decisione di dimettersi come Commissario Tecnico della Nazionale Italiana. La notizia è stata confermata da un comunicato ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Le dimissioni di Mancini sono arrivate in un momento delicato, e dietro questa decisione si possono individuare diverse possibili motivazioni.
Riorganizzazione e perdita dei collaboratori
Una delle principali motivazioni dietro le dimissioni di Mancini potrebbe essere la riorganizzazione voluta da Gabriele Gravina, presidente della FIGC. Nonostante Mancini sia stato nominato coordinatore di tutto il calcio azzurro e responsabile tecnico dell’Under 21 e dell’Under 20, questa riorganizzazione ha comportato la rimozione di molti dei suoi collaboratori storici. Questi collaboratori, che avevano giocato un ruolo fondamentale nel guidare la Nazionale alla vittoria a Euro 2020 e alle Finali di Nations League 2023, sono stati sostituiti da nuovi nomi. Questo scenario contrastava con le aspettative di Mancini, che potrebbe aver sentito che questa riorganizzazione avesse minato il suo ruolo e l’autonomia nelle scelte tecniche.
Mancata qualificazione ai Mondiali
Un altro fattore chiave potrebbe essere stato il periodo complesso seguito alla mancata qualificazione della Nazionale Italiana ai Mondiali in Qatar. Questa delusione aveva portato Mancini a intraprendere un processo di ricambio generazionale, introducendo numerosi giovani giocatori nel team. Questa fase di transizione non è stata priva di difficoltà, specialmente dopo aver perso giocatori chiave come Chiellini e Bonucci. La sfida di costruire una nuova squadra competitiva potrebbe aver causato insoddisfazione in Mancini, che potrebbe aver desiderato un ruolo ancora più centrale nel guidare questo processo.
Sconfitta in Nations League
La sconfitta dell’Italia in semifinale di Nations League contro la Spagna potrebbe aver contribuito all’insoddisfazione di Mancini. Alcune delle sue scelte tattiche sono state giudicate controverse, e la tensione si è acuita quando ha commentato la sconfitta. Questo potrebbe aver indicato un’insoddisfazione più profonda nell’approccio alla gestione della squadra.
Fattori personali
Oltre a questi fattori, ci potrebbero essere cause personali e malcontento che hanno contribuito alla decisione di Mancini. Tuttavia, al momento delle dimissioni, non sono stati forniti dettagli specifici su tali aspetti.
La verità di Roberto Mancini sull’addio alla Nazionale
Roberto Mancini ha rivelato la sua verità riguardo all’addio alla Nazionale in due interviste rilasciate a Libero e Repubblica. Nelle interviste, Mancini spiega che la sua decisione di lasciare la Nazionale è stata spinta da diverse ragioni, tra cui questioni tecniche, sportive e contrattuali.
Mancini ha chiarito che la decisione di lasciare la panchina della Nazionale è stata sua. Non nega le offerte per guidare la Nazionale dell’Arabia Saudita, sponsorizzata dalla FIGC, ma ha puntato il dito su questioni che sono state alla base del suo addio.
Clausola contrattuale e insoddisfazione
Una delle questioni cruciali per Mancini è stata la clausola contrattuale voluta dal presidente della Federazione, Gabriele Gravina. Questa clausola prevedeva il suo esonero in caso di mancata qualificazione ai prossimi Europei. Mancini ha spiegato che non era tanto importante la clausola in sé, ma il fatto che la sua rimozione avrebbe rappresentato un gesto di fiducia nei suoi confronti. Tuttavia, la richiesta di Mancini di togliere questa clausola è stata respinta, il che lo ha portato a sentirsi messo in discussione e ha contribuito alle sue dimissioni.
Cambiamenti nello staff
Un altro punto che ha influenzato la decisione di Mancini sono stati i cambiamenti nello staff. L’addio del suo vice Chicco Evani, con il quale aveva vinto gli Europei, ha rappresentato un punto di attrito. Mancini aveva espresso la sua insoddisfazione su questa decisione, che aveva minato il suo equilibrio e la serenità necessaria per affrontare le sfide future con la Nazionale.
La richiesta a Gravina
Mancini ha svelato di aver fatto una richiesta precisa a Gravina il 7 agosto. Ha chiesto di rimuovere la clausola contrattuale che lo avrebbe licenziato in caso di mancata qualificazione agli Europei. Non era tanto una questione di clausola in sé, ma piuttosto un gesto che avrebbe dimostrato la fiducia della FIGC nei suoi confronti. Tuttavia, questa richiesta è stata respinta, portando Mancini a prendere la decisione di dimettersi.
Offerte dall’Arabia Saudita e futuro incerto
Riguardo alle offerte economicamente allettanti per guidare la Nazionale dell’Arabia Saudita, Mancini ha chiarito che, nonostante ci sia un interesse, il denaro non è stato il motivo principale della sua decisione di lasciare la Nazionale Italiana. Ha anche precisato che ci sono state proposte ma nulla di concreto al momento.
I nomi dei possibili sostituti di Roberto Mancini
Le dimissioni di Roberto Mancini da Commisario Tecnico della Nazionale Italiana hanno scosso l’ambiente calcistico. La Federazione, ora, deve affrettarsi a individuare un sostituto in breve tempo per affrontare le prossime partite di qualificazione agli Europei.
Tra i nomi di spicco emergono quelli dei 2 allenatori: Antonio Conte (già CT dell’Italia dal 2014 al 2016 e recentemente impegnato con Tottenham e Inter) e Luciano Spalletti (reduce dalla vittoria dello scudetto con il Napoli). Altre opzioni, con meno esperienza ma con un passato importante nella Nazionale, sono Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi.
La FIGC ha comunicato: “Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale”.
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