Perché il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato. E’ agli arresti domiciliari perché accusato di corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio

Perché il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato in seguito a un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova e dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla procura genovese. L’arresto è avvenuto insieme ad altre nove persone coinvolte in presunte pratiche illecite. Toti è agli arresti domiciliari e accusato di corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’indagine riguarda presunte tangenti e favori tra imprenditori, incluso l’immobiliarista Aldo Spinelli, e il governatore, nonché tra imprenditori e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Anche il capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, è coinvolto e agli arresti domiciliari, accusato di favorire la mafia. Altre misure cautelari sono state eseguite anche a La Spezia, per corruzione elettorale. Toti è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare mentre si trovava in un hotel a Sanremo per impegni istituzionali. È stato temporaneamente sospeso dalla sua carica di presidente della Liguria e sostituito dal vicepresidente Alessandro Piana.

I nomi dell’inchiesta e le accuse

10 persone sono state coinvolte nelle ordinanze di misura cautelare nell’inchiesta della procura di Genova.

Oltre a Toti, ai domiciliari, ci sono Paolo Emilio Signorini, amministratore delegato di Iren e, all’epoca dei fatti, presidente dell’Autorità portuale di Genova, ora in carcere, e l’imprenditore Aldo Spinelli, ai domiciliari.

Seguono Roberto Spinelli, figlio di Aldo, e l’imprenditore Mauro Vianello del Porto di Genova, per entrambi è stata applicata la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.

Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, è accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria.

Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari per corruzione elettorale, aggravata dall’ipotesi che abbia favorito l’associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova. Cozzani è anche indagato per corruzione nell’esercizio della funzione e destinatario di una seconda ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con sequestro preventivo di beni nell’ambito dell’inchiesta di La Spezia.

Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, hanno l’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati di corruzione elettorale aggravata.

Venanzio Maurici, accusato dello stesso reato con l’aggravante di agevolazione mafiosa, ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il Gip ha firmato anche un sequestro preventivo di liquidità e beni per 570mila euro nei confronti di Signorini e degli Spinelli, considerati “profitto dei reati di corruzione contestati”.

Di cosa è accusato Toti

Secondo l’ordinanza di custodia, il governatore Toti è accusato di aver messo a disposizione la propria funzione e i propri poteri per favorire interessi privati in cambio di finanziamenti da parte degli imprenditori portuali Aldo e Roberto Spinelli. Nel periodo di 18 mesi dal 2021 al 2022, Toti avrebbe ricevuto complessivamente 74.100 euro in diverse tranche, erogati al Comitato Giovanni Toti o direttamente al governatore stesso. In cambio di questi finanziamenti, Toti avrebbe promesso di intervenire in varie questioni a favore degli imprenditori. Le accuse includono la promessa di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo in privata, di agevolare la pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse dei fratelli Spinelli, e di accelerare l’approvazione della pratica di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse, di proprietà della ditta Spinelli srl. Toti avrebbe anche facilitato l’assegnazione degli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante ad Aldo e Roberto Spinelli e avrebbe favorito l’imprenditore nella pratica del ‘tombamento’ di Calata Concenter, approvata nel luglio 2022.

Le accuse rivolte al governatore Giovanni Toti e al suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, non si limitano qui. Si sostiene che abbiano accettato la promessa di un finanziamento illecito da parte del consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada, sotto forma di pagamento occulto di pubblicità su un pannello esposto su Terrazza Colombo, nel grattacielo genovese di piazza Dante, durante la campagna elettorale comunale del giugno 2022. In cambio, Toti e Cozzani avrebbero promesso di intervenire per sbloccare due pratiche di Esselunga in sospeso presso la Regione, riguardanti l’apertura di due punti vendita a Sestri Ponente e Savona.
Il gruppo Esselunga ha risposto in una nota affermando che il suo management ha sempre operato correttamente e ha fiducia nell’operato della magistratura, auspicando un rapido chiarimento sui fatti.

Gli altri indagati

Tra i 25 indagati figura l’editore di Primocanale, Maurizio Rossi, accusato di finanziamento illecito tramite una campagna politica trasmessa sull’emittente televisiva. Tra gli altri indagati vi sono il consigliere regionale Mimmo Cianci e il consigliere comunale genovese, Umberto Lo Grasso. Entrambi, facenti parte della Lista Toti, si uniscono al consigliere regionale Stefano Anzalone, che è entrato nell’assemblea legislativa come esponente della Lista Toti e successivamente ha aderito al gruppo misto. Lo Grasso è accusato di favoreggiamento, con l’ipotesi di aver aiutato i fratelli Testa a eludere le indagini per corruzione elettorale, avvertendoli di evitare conversazioni telefoniche poiché sotto investigazione.

Per quanto riguarda il consigliere regionale Mimmo Cianci, presidente della commissione Territorio, gli sono contestati sei episodi di corruzione elettorale. Si afferma che Cianci abbia promesso l’assegnazione di lavori in condomini da lui amministrati e di posti elettorali in cambio di voti per le elezioni regionali del 2020. Nella lista degli indagati figura anche Luigi Mamone, che nel frattempo è deceduto.

Il filone spezzino

Nel filone spezzino, sono stati messi agli arresti domiciliari Filippo Cozzani, imprenditore attivo nel settore della segnaletica stradale e della vendita di bevande all’ingrosso, fratello di Matteo Cozzani. Anche i fratelli Raffaele e Mirko Paletti, imprenditori milanesi e amministratori di società operanti nel Comune di Portovenere, sono stati posti agli arresti domiciliari. Francesco Fiorino, legale rappresentante della Europa Park Srl, interamente partecipata dalla Camera di Commercio di La Spezia, ha ricevuto il divieto di esercitare la professione. Lo stesso divieto è stato imposto a Giovanni Olcese e Ivan Pitto, imprenditori attivi nel settore pubblicitario, e a Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica e legale rappresentante della società I Saloni Nautici Srl. Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone Nautico, e Massimo Gianello, legale rappresentante del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia e della società partecipata dal Comune di Lerici denominata Sviluppo Turistico Lerici Srl, sono stati soggetti alla stessa restrizione.

La difesa di Toti

Toti, al termine della perquisizione della Guardia di Finanza presso il suo appartamento, ha dichiarato di non poter rilasciare dichiarazioni. Tuttavia, il suo avvocato, Stefano Savi, ha espresso la serenità del suo assistito e ha affermato che Toti conta di spiegare tutto. Il legale ha sottolineato che Toti continuerà a lavorare e che i fatti contestati rientrano nell’ambito di una legittima attività di amministrazione per l’interesse pubblico.

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