Perché Andrea Crisanti si è dimesso dall’Università dopo le intercettazioni di Luca Zaia

Notizia dell’ultima ora: Perché Andrea Crisanti si è dimesso dall’Università dopo le intercettazioni di Luca Zaia

Perché Andrea Crisanti si è dimesso dall’Università dopo le intercettazioni di Luca Zaia
3 GENNARIO 2022FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il professor Andrea Crisanti, microbiologo e senatore del Partito democratico, si è dimesso dall’Università di Padova, dove insegnava Microbiologia. Al centro della vicenda c’è uno scontro con la Regione Veneto, e in particolare alcune intercettazioni telefoniche del presidente della Regione, Luca Zaia, rese note dalla trasmissione Report. In queste intercettazioni, Zaia parla con tono ostile di Crisanti.

L’esposto in procura di Crisanti nel 2020

Nella prima fase della pandemia da Covid-19, Crisanti e la Regione Veneto avevano lavorato fianco a fianco, per riuscire a limitare i primi focolai di persone contagiate. Grazie a un piano di tamponi a tappeto, la prima ondata di Covid aveva visto numeri buoni in Veneto, soprattutto per quanto riguardava il tracciamento dei contagi. Sia Crisanti che la Regione dicevano di aver avuto l’idea di fare dei tamponi a tappeto nel Comune di Vo’ Euganeo (luogo del primo grande focolaio veneto) all’inizio di marzo del 2020.

A ottobre 2020, poi, Crisanti aveva condotto uno studio (pubblicato sulla rivista scientifica Nature) che ridimensionava l’efficacia dei test rapidi comprati dalla Regione Veneto (e altre Regioni) per fare screening sulla popolazione. Crisanti sosteneva che i test prodotti dall’azienda Abbott Panbio fossero efficaci solo in 7 casi su 10, invece che in 9 su 10 come affermato dal produttore. Quindi si potevano usare per le diagnosi, ma non per gli screening su grandi numeri di persone.

A novembre 2020, Crisanti aveva depositato un esposto alla procura di Padova, allegato lo studio, per sostenere che la Regione non aveva testato adeguatamente i tamponi prima di acquistarli. Le due persone indagate sono Roberto Rigoli, direttore del laboratorio di microbiologia di Treviso che aveva avuto il compito di confermare la qualità dei tamponi, e Patrizia Simionato, direttrice generale temporanea di Azienda Zero, un ente regionale del Veneto che si occupa degli acquisti di materiale sanitario. A luglio 2022, la procura ha chiesto che andassero a processo. La prima seduta dell’udienza preliminare si è tenuta il 12 dicembre, la prossima sarà il 6 febbraio.

Le intercettazioni del 2021 in cui Luca Zaia parla di Crisanti

Secondo quanto ricostruito da Report sulla base delle intercettazioni telefoniche raccolte dalla procura di Padova, nei primi mesi del 2021 il presidente del Veneto Luca Zaia era convinto di poter smentire la ricerca di Crisanti da cui è partita l’indagine. Tanto che Azienda Zero aveva presentato un esposto alla Procura di Venezia per segnalare gli attacchi di Crisanti alla Regione. “Ho in mano una relazione autorevolissima, che lo ha preso e l’ha aperto come un carciofo”, aveva detto al telefono con Roberto Toniolo, attuale direttore generale di Azienda Zero.

Il documento a cui si riferiva Zaia era il parere di un primario dell’ospedale San Raffaele di Milano. Tuttavia, Toniolo avrebbe poi scritto all’Università di Padova, per chiarire che Azienda Zero aveva presentato un esposto e non una denuncia. Questo avrebbe facilitato la decisione del Senato Accademico dell’Università di prendere posizione in solidarietà con Crisanti.

Questa comunicazione di Toniolo, però, non era piaciuta a Zaia: “Sono qua a rompermi i coglioni da 16 mesi, stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al Senato accademico, per sistemare Crisanti!”, secondo quanto risulterebbe dalle intercettazioni. “È un anno che prendiamo la mira a questo… Adesso fa il salvatore della patria”.

Le dimissioni di Crisanti dall’Università di Padova

Andrea Crisanti ha dato le dimissioni dalla cattedra di Microbiologia. Era in aspettativa fin dal 25 settembre 2022, quando è stato eletto senatore.

La spiegazione di Crisanti: “Voglio essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto anche che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell’Università”. […] Se gli avvocati identificheranno delle responsabilità di carattere penale, sulle quali nel caso ho tutta l’intenzione di andare a fondo, non voglio mettere in imbarazzo l’Università”, ha specificato Crisanti, “che fra le altre cose si trova anche in una situazione di collaborazione istituzionale con la Regione Veneto”.

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