Nel 2029, l’asteroide Apophis passerà molto vicino alla Terra, a circa 32.000 chilometri, più vicino di molti satelliti in orbita. Questo evento, previsto per il 13 aprile, permetterà di avvertire la sua forza gravitazionale, che potrebbe causare scosse sulla sua superficie. Scoperto nel 2004, Apophis è stato inizialmente considerato un potenziale pericolo per la Terra, ma recenti studi hanno escluso qualsiasi rischio di collisione per almeno 100 anni
Nel 2029, l’asteroide Apophis passerà molto vicino alla Terra, avvicinandosi a una distanza di circa 32.000 chilometri, che è più vicina di molti satelliti artificiali in orbita. Questo evento, previsto per il 13 aprile 2029, è di particolare interesse per gli scienziati e gli astronomi, poiché l’attrazione gravitazionale della Terra potrebbe influenzare l’asteroide stesso.
Apophis, che ha un diametro di circa 340 metri, è stato scoperto il 19 giugno 2004 da un team di astronomi della University of Hawaii. Inizialmente, i calcoli indicavano un rischio di collisione con la Terra del 2,7%, portando ad una valutazione molto alta sulla scala Torino, un sistema utilizzato per misurare il rischio rappresentato dagli asteroidi. Tuttavia, ulteriori osservazioni e calcoli hanno escluso la possibilità di un impatto con la Terra per almeno 100 anni.
Uno studio condotto da Ronald-Louis Ballouz del Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory ha suggerito che durante il passaggio ravvicinato, Apophis potrebbe subire scosse simili a terremoti a causa della forza gravitazionale esercitata dalla Terra. Queste scosse potrebbero provocare cambiamenti significativi nella superficie dell’asteroide.
Nonostante non ci sia rischio di collisione, Apophis sarà visibile a occhio nudo e rappresenterà un’opportunità unica per gli astronomi e gli appassionati di osservare il fenomeno. La NASA e altri gruppi di ricerca stanno preparando piani per osservare questo evento.
Inoltre, è prevista una missione chiamata OSIRIS-APEX, che si concentrerà sullo studio dei cambiamenti fisici dell’asteroide derivanti dal suo incontro ravvicinato con la Terra. Questa missione seguirà il successo della missione OSIRIS-REx, che ha raccolto campioni dall’asteroide Bennu.
La missione OSIRIS-APEX prevede anche l’analisi della composizione del materiale sotto la superficie di Apophis. Gli scienziati sperano che i dati raccolti possano contribuire a una migliore comprensione del sistema solare e aiutare nello sviluppo di misure di difesa contro asteroidi potenzialmente pericolosi.