L’Ucraina ha subito un attacco informatico di grande portata, descritto dal vice primo ministro ucraino, Olha Stefanishyna, come il “più grande attacco informatico esterno degli ultimi tempi”. Questo attacco ha compromesso i registri statali del paese, che contengono informazioni sui cittadini, come nascite, decessi, matrimoni e proprietà immobiliari
Nella serata di giovedì, l’Ucraina ha subito un attacco informatico di grande portata, descritto dal vice primo ministro ucraino, Olha Stefanishyna, come il “più grande attacco informatico esterno degli ultimi tempi”. Questo attacco ha compromesso i registri statali del paese, che contengono informazioni sui cittadini, come nascite, decessi, matrimoni e proprietà immobiliari. A causa di questa offensiva, i servizi sono stati temporaneamente sospesi e il Ministero della giustizia è al lavoro per ripristinarli. Si prevede che questo processo richiederà circa due settimane.
Secondo il governo di Kiev, l’attacco è attribuibile a hacker russi. Stefanishyna ha spiegato che l’obiettivo di questo attacco è quello di “interrompere il funzionamento delle infrastrutture di importanza critica del paese”. Questo attacco avviene in un momento in cui la guerra continua a infuriare sul campo, causando vittime da entrambe le parti.
L’attacco ha avuto anche conseguenze per il corpo diplomatico presente a Kiev. Il Ministero degli Esteri ucraino ha comunicato che sei ambasciate – quelle di Albania, Argentina, Palestina, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro – hanno subito danni alle strutture che le ospitano. In risposta all’accaduto, il servizio di intelligence ucraino (Sbu) ha avviato un’indagine penale. Secondo le prime informazioni disponibili, dietro l’attacco ci sarebbe un gruppo di hacker legato ai servizi segreti russi. Volodymyr Karastelov dell’Sbu ha dichiarato: “Stiamo lavorando in tre direzioni: respingere l’attacco, ripristinare l’infrastruttura e documentare questo crimine di guerra”.
Non è la prima volta che la Russia colpisce le infrastrutture critiche dell’Ucraina in prossimità delle festività natalizie. Lo scorso venerdì, Mosca aveva lanciato un massiccio attacco aereo contro le strutture energetiche ucraine, danneggiando impianti in diverse regioni e costringendo le autorità a imporre blackout prolungati per milioni di civili. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha denunciato: “Per il terzo anno consecutivo, il nostro settore energetico è stato un bersaglio per la Russia, e questo nemico cerca sempre le opzioni più vili per colpire”.
Dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, sia le istituzioni ucraine che quelle russe sono state soggette a gravi attacchi informatici. Tra gli attacchi più noti vi è quello al gestore di telefonia mobile ucraino Kyivstar nel dicembre 2023 e una serie di blitz ai ministeri russi nel giugno scorso. La “paralisi digitale” subita giovedì rappresenta un nuovo e preoccupante sviluppo nell’escalation del conflitto sul fronte cibernetico. Questa minaccia non sembra attenuarsi dopo quasi 34 mesi dall’inizio della guerra; anzi, si fa sempre più insidiosa e pervasiva, colpendo direttamente il funzionamento stesso dello stato ucraino.