L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha smentito le accuse di brogli elettorali in Georgia, emerse dopo le elezioni del 26 ottobre, affermando che le irregolarità riscontrate non compromettono la validità democratica del voto. Gli osservatori hanno segnalato alcune problematiche tecniche e un clima di intimidazione, ma hanno concluso che il processo elettorale rispetta i requisiti minimi per essere considerato democratico.
La presidente georgiana Salome Zourabichvili ha dichiarato che le elezioni erano “truccate” e ha invitato la popolazione a protestare, suscitando polemiche e accuse di alto tradimento da parte di esponenti della maggioranza. Le manifestazioni organizzate dall’opposizione a Tbilisi hanno visto una partecipazione limitata, mentre forze di sicurezza sono state schierate per monitorare la situazione. La presenza di cittadini ucraini tra i manifestanti ha attirato l’attenzione delle autorità, con indagini in corso su possibili provocatori. Nonostante le tensioni, l’OCSE ha confermato la legittimità del processo elettorale, allontanando i rischi di un collasso democratico.