Maria Rosaria Boccia, nella sua prima intervista, ha parlato del suo rapporto con Sangiuliano, che secondo lei sarebbe sotto ricatto, e dei suoi viaggi con l’auto di scorta del ministro
Nell’intervista rilasciata a “La Stampa”, Maria Rosaria Boccia, figura centrale di un caso che coinvolge il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha parlato per la prima volta a un giornale. Il caso è iniziato il 26 agosto, quando Boccia aveva pubblicato una foto in cui ringraziava Sangiuliano per la sua nomina a “Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”. Tuttavia, poco dopo, il ministero aveva smentito questa informazione, alimentando una serie di polemiche.
Da quel momento, Boccia ha condiviso costantemente sui social media foto e screenshot per dimostrare il suo coinvolgimento nelle attività istituzionali del ministero, contribuendo a far diventare il caso sempre più rilevante a livello politico. Il 4 settembre, Sangiuliano era intervenuto sul TG1 per chiarire la sua posizione. Aveva ammesso di aver avuto una relazione con Boccia, ma aveva ribadito che nessuna delle sue spese per i viaggi era stata coperta con fondi pubblici. Inoltre, aveva offerto le sue dimissioni alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che le aveva rifiutate.
Nell’intervista a “La Stampa”, Boccia ha raccontato la sua versione dei fatti, toccando anche alcune delle accuse rivolte a Sangiuliano. Ha menzionato una frase pubblicata su Instagram in cui affermava: “Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo”. Alla domanda del giornalista su chi fossero queste persone, Boccia ha risposto che, a suo avviso, alcune conversazioni e messaggi a cui ha avuto accesso dimostrerebbero che il ministro è sotto ricatto. Tuttavia, ha lasciato a Sangiuliano il compito di rivelare l’identità di queste persone, accennando solo a “direttori di settimanali”. Quando le è stato chiesto se secondo lei il ministro fosse davvero sotto ricatto, Boccia ha risposto: “Secondo me sì”.
Sangiuliano, nel suo intervento al TG1, aveva negato di essere ricattabile, pur ammettendo la possibilità che alcune chat private potessero essere rese pubbliche. Boccia, parlando del contenuto di queste conversazioni, ha detto che tra loro non si scambiavano solo “foto innocenti ed emoticon”, ma anche messaggi personali e talvolta “più piccanti”.
Boccia ha inoltre fornito dettagli su come aveva conosciuto Sangiuliano. Secondo lei, il primo incontro sarebbe avvenuto nell’agosto del 2023 a Pompei, durante un evento legato alla candidatura della cucina italiana come patrimonio UNESCO. Questo contraddice la versione del ministro, che aveva indicato maggio 2023 come data del loro primo incontro. Boccia ha dichiarato di aver accompagnato Sangiuliano in diversi viaggi istituzionali, assumendo di fatto il ruolo di consigliera per l’organizzazione di grandi eventi, una posizione che, però, non è mai stata formalmente approvata.
Sangiuliano aveva spiegato che intendeva nominarla come consigliera a titolo gratuito, ma che, poiché tra loro era nata un’amicizia, era stato consigliato di non procedere con la nomina per evitare un possibile conflitto di interessi. Secondo il ministro, la nomina non aveva mai superato l’ultimo passaggio burocratico necessario per diventare ufficiale, e quindi non aveva valore legale, nonostante la firma di Boccia e del ministero.
Tuttavia, Boccia ha sostenuto di aver partecipato attivamente a questioni istituzionali, pubblicando anche delle prove su Instagram. In particolare, ha menzionato il suo accesso a documenti relativi all’organizzazione del G7 della Cultura, che si terrà in Campania. Boccia ha dichiarato di aver ricevuto una mail dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che conteneva dettagli riservati sulla visita dei ministri della Cultura dei Paesi del G7. Secondo lei, queste informazioni includevano il percorso principale e due alternative per i ministri. Sangiuliano, però, aveva negato che Boccia avesse avuto accesso a informazioni sensibili riguardo al G7.
Un altro tema trattato nell’intervista riguarda il decreto di nomina a consulente per il G7. Boccia ha affermato di aver visto personalmente il decreto firmato da Sangiuliano e controfirmato dal capo di gabinetto alla presenza del ministro, nonostante Sangiuliano avesse dichiarato al TG1 che il documento non era stato controfirmato dal capo di gabinetto.
Infine, Boccia ha raccontato di aver viaggiato con Sangiuliano in diverse occasioni a bordo di auto di scorta. Questi viaggi, ha specificato, erano sia di natura istituzionale sia personale. Ha menzionato, tra gli altri, il concerto dei Coldplay, un evento de Il Volo, e alcuni spostamenti da Roma a Pompei.
Il video.
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