Lavoratori per protesta bloccano depuratori di acque industriali in Irpinia

11 impianti di depurazione delle acque reflue e 4 laboratori analitici, fondamentali per controlli ambientali nell’area industriale dell’Irpinia, non sono operativi. Lo sciopero di 55 dipendenti ha bloccato queste strutture gestite dall’Asidep

Lavoratori per protesta bloccano depuratori di acque industriali in Irpinia
11 DICEMBRE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – In Irpinia, un territorio che comprende più o meno la provincia di Avellino, da giovedì 7 dicembre hanno smesso di funzionare 11 depuratori di acque reflue che si trovano in aree industriali, insieme a 4 laboratori che fanno analisi chimiche per conto delle fabbriche della zona e a un altro che si occupa di controllare la qualità delle acque potabili.

I 55 dipendenti che ci lavorano hanno deciso di scioperare a oltranza e di bloccare il lavoro delle strutture perché la società pubblica che le gestisce, l’Asidep, è in liquidazione, e loro non prendono lo stipendio da agosto.

Il mancato funzionamento dei depuratori che servono un’area industriale come quella dell’Irpinia potrebbe avere conseguenze gravi per l’ambiente e l’inquinamento: i sindaci dei comuni della zona hanno fatto sapere che stanno valutando la possibilità di chiudere le fabbriche per motivi sanitari. Alcune aziende hanno già iniziato in modo autonomo a mandare a casa i propri dipendenti temendo per la loro salute e in generale per i danni che potrebbe causare il proseguimento delle attività.

Sindacati e lavoratori ritengono che gran parte di questa situazione si debba alla cattiva gestione pubblica dell’Asidep, che ha debiti per otto milioni di euro nonostante sia in attività da pochi anni.

Nel 2019 il Consorzio Gestione Servizi (CGS), che gestisce anche la manutenzione delle strade e l’illuminazione delle tredici aree industriali dell’Irpinia, nove delle quali costruite con i fondi della ricostruzione dopo il terremoto del 1980, chiese il concordato preventivo, una procedura per evitare il fallimento, perché aveva 24 milioni di euro di debiti che non riusciva a pagare.

Nel giugno del 2022 il tribunale di Avellino la accettò, dichiarando la società fallita.

L’ASI creò così due nuove società per gestire i servizi fino a quel momento in concessione alla CGS: l’Hirpinia Servizi, controllata al 51 per cento, a cui affidò le strade e l’illuminazione delle zone industriali, e appunto l’Asidep, controllata al cento per cento, per la depurazione degli scarichi industriali e la fornitura dell’acqua depurata alle aziende.

I dipendenti del CGS vennero assunti tutti dall’Asidep, tranne uno che è passato a Hirpinia Servizi. In cambio avevano rinunciato alle indennità acquisite negli anni di lavoro precedenti.

Negli ultimi anni la Regione Campania ha stanziato cinque milioni di euro per ammodernare gli impianti, che sono stati rimessi a nuovo e oggi sarebbero in grado di lavorare anche per altre aziende, oltre a quelle di cui già si occupano, producendo ulteriori guadagni per chi li gestisce.

Le condizioni suggeriscono insomma che l’Asidep avrebbe diverse soluzioni per non essere nella crisi in cui si trova.

«Il problema è che i soldi pagati dalle aziende per lo smaltimento degli scarichi e per l’analisi delle acque finiscono all’ASI e non alla società che gestisce i depuratori», spiega Giuseppe Morsa, segretario della Fiom-Cgil di Avellino. L’ASI versa all’Asidep 72mila euro al mese, 864mila euro all’anno, meno di un quarto di quello che incassa.

Nonostante abbia preso in carico il lavoro da pochi anni, l’Asidep ha così accumulato in un tempo breve debiti per otto milioni di euro, finendo in liquidazione esattamente come la CGS, la società che l’aveva preceduta.

La situazione è critica e al momento non è chiaro se e quando si risolverà. I sindaci dei comuni della zona hanno detto che se le analisi mostreranno tracce di inquinamento saranno costretti a chiudere le aree industriali per motivi sanitari.

I lavoratori dell’Asidep chiedono che il servizio venga riassegnato al più presto e di essere riassunti dalla nuova concessionaria.

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