Earthquake Network ha sviluppato l’app Rilevatore Terremoto, che utilizza l’accelerometro degli smartphone per rilevare i terremoti. In 10 anni, questa iniziativa ha coinvolto 20 milioni di persone.
Negli ultimi 40’anni, la regione campana ha vissuto vari eventi sismici, come il terremoto dell’Irpinia del 1980 e le eruzioni del Vesuvio del 1944. La crisi bradisismica nei Campi Flegrei negli anni ’80 ha costretto migliaia di persone a lasciare Pozzuoli, ma le scosse successive non sono state altrettanto devastanti. Tuttavia, nell’ultimo anno, la costa campana ha registrato migliaia di scosse, con un picco di magnitudo 4.4 il 20 maggio, la più forte degli ultimi quarant’anni. Questo evento ha spinto molte persone a dormire all’aperto per paura di crolli, anche se i danni sono stati minimi.
In questo contesto, le persone cercano su Internet informazioni immediate sulla natura e l’epicentro delle scosse. Earthquake Network, fondata nel 2012 da Francesco Finazzi, professore di Statistica all’Università di Bergamo, rappresenta un’innovazione importante in questo ambito. L’app Rilevatore Terremoto consente agli utenti di monitorare i terremoti in tempo reale e ricevere allerte precoci. Finazzi ha spiegato che, nonostante lo smartphone non sia lo strumento ideale per il rilevamento sismico, un grande numero di smartphone connessi può formare un sistema affidabile per il monitoraggio sismico e l’invio di allerte.
L’app, disponibile per Android e iOS, monitora l’accelerometro del telefono mentre è in carica per rilevare movimenti tellurici. L’obiettivo è inviare allerte immediate, sfruttando la velocità di propagazione delle onde sismiche per avvisare le persone distanti dall’epicentro, concedendo loro preziosi secondi per mettersi al sicuro.
Il primo terremoto rilevato dall’app è avvenuto in Italia nel 2013. Da allora, l’iniziativa Earthquake Network si è diffusa globalmente, specialmente in regioni senza sistemi di allerta precoce. Oggi, oltre 20 milioni di persone partecipano al progetto, e l’app ha inviato più di 6.000 allerte sismiche. Tra queste, l’allerta per il terremoto in Turchia del febbraio 2023 e quella per la sequenza sismica del Centro Italia del 2016-2017.
Nell’area dei Campi Flegrei, l’app ha rilevato e comunicato in tempo reale l’epicentro e la magnitudo dei sismi, grazie alla partecipazione di oltre 5.000 smartphone attivi di notte. Questo ha contribuito a ridurre il ricorso a fonti d’informazione meno affidabili e ad alleggerire le linee di emergenza.
Oltre a essere uno strumento di prevenzione, Earthquake Network è una risorsa per la ricerca scientifica. Il progetto sviluppa modelli statistici che combinano i dati raccolti dagli smartphone con quelli della rete sismica dell’Ingv. Questa integrazione permette di mappare lo scuotimento del suolo con una precisione senza precedenti, aiutando nella pianificazione di misure preventive. La ricerca alla base di Earthquake Network è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Bergamo, l’European-Mediterranean Seismological Centre e il German Research Centre for Geosciences.