SCENARIECONOMICI – La NATO sta valutando l’invio di addestratori in Ucraina

La NATO sta valutando seriamente l’invio di addestratori in Ucraina, mentre il presidente Zelensky ha fatto una richiesta formale in tal senso. Questo passo potrebbe rappresentare un ulteriore coinvolgimento nel conflitto con la Russia, potenzialmente rischioso e controproducente.

Il New York Times riferisce che l’invio di truppe NATO in Ucraina, anche solo per addestrare le forze ucraine, si avvicina sempre più a una linea rossa precedentemente stabilita, coinvolgendo maggiormente Stati Uniti ed Europa nella guerra. La richiesta di Zelensky include l’addestramento di 150.000 nuove reclute vicino alla linea del fronte per un impiego più rapido.

Nonostante gli Stati Uniti abbiano attualmente rifiutato, il generale Charles Q. Brown Jr., presidente degli Stati Maggiori Riuniti, ha affermato che un dispiegamento di addestratori in Ucraina potrebbe essere inevitabile nel tempo. Egli ha anche riconosciuto che tali addestratori potrebbero diventare bersagli preferenziali per i russi, richiedendo lo spostamento delle difese aeree per proteggerli, un’operazione complessa e rischiosa.

Il rapporto del New York Times è stato pubblicato lo stesso giorno in cui Zelensky ha fatto un appello agli alleati occidentali, avvertendo che la Russia sta cercando di espandere il conflitto e sottolineando la necessità di forzare la Russia a una pace giusta.

All’inizio della settimana, Zelensky ha annullato tutti i suoi viaggi programmati all’estero a causa della crisi crescente a Kharkiv, dove l’offensiva russa sta cercando di avanzare più in profondità nel territorio ucraino, creando una zona cuscinetto per proteggere la regione di Belgorod dai bombardamenti.

Nonostante vi siano da tempo indicazioni della presenza di forze speciali occidentali sul terreno in Ucraina, l’invio di addestratori NATO segnerebbe una significativa escalation nel conflitto. Le forze russe hanno già preso di mira attivamente i depositi di armi occidentali e il presidente Putin ha promesso di distruggere i carri armati e le attrezzature fornite dall’Occidente.