A Cremona, la preside dell’istituto Bertesi ha emesso una circolare che invita il personale docente a evitare di consumare cibo o bevande durante il Ramadan e introduce la preghiera islamica, chiedendo comprensione e sensibilità culturale e religiosa da parte degli insegnanti
A Cremona, la preside dell’istituto Bertesi (dove il 55% degli studenti è straniera e in maggioranza di fede islamica) ha emesso una circolare intitolata “Informazioni sul Ramadan e Linee Guida per il Personale Docente”. La circolare invita il personale docente a evitare di consumare cibo o bevande durante il Ramadan e introduce la preghiera islamica, chiedendo comprensione e sensibilità culturale e religiosa da parte degli insegnanti.
“Vi incoraggio a dimostrare sensibilità culturale e religiosa durante il Ramadan e a rispettare le pratiche religiose; alcuni studenti potrebbero essere affetti dalla riduzione dell’energia dovuta al digiuno, siate comprensivi rispetto all’attività didattica”, aggiungendo di evitare di consumare cibi e bevande all’interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan “come segno di rispetto per coloro che lo stanno osservando. E se notate stanchezza o disagio in studenti o colleghi offrite il vostro sostegno e comprensione”.
La dirigente, Daniela Romano, incoraggia il rispetto delle pratiche religiose, considerando la possibilità che alcuni studenti possano sperimentare una riduzione dell’energia a causa del digiuno e chiedendo di offrire sostegno e comprensione in caso di stanchezza o disagio.
Il documento specifica che il 27° giorno del Ramadan è considerato particolarmente importante, con la pratica di veglia notturna per la preghiera. Pertanto, si chiede di evitare verifiche, interrogazioni o attività didattiche significative il giorno successivo a questa pratica, così come il 9 o il 10 aprile, giorni della festa finale.
La circolare ha suscitato una forte reazione da parte della Lega, con i consiglieri comunali di Soresina definendola inaccettabile.
“Riteniamo inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore, non richiesto e non previsto, nei confronti degli alunni che professano una certa religione e che fa trasparire una sudditanza strisciante e pericolosa nei confronti di una cultura per molti versi incompatibile con la nostra”.
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