La Banca Centrale Europea (BCE) esprime preoccupazione per l’alta crescita dei salari nell’area euro, che potrebbe influenzare le sue decisioni sui tassi di interesse. Questo aumento, in gran parte guidato dalla Germania, complica i piani della BCE di ridurre i tassi, nonostante un allentamento dell’inflazione. A meno di un mese dall’ultima riunione politica dell’anno, si teme che l’impennata salariale possa smorzare le aspettative di un significativo taglio dei tassi nel 2025
La Banca Centrale Europea (BCE) esprime preoccupazione per l’alta crescita dei salari nell’area euro, che potrebbe influenzare le sue decisioni sui tassi di interesse. Questo aumento salariale, in gran parte guidato dalla Germania, complica i piani della BCE di ridurre i tassi, nonostante un allentamento dell’inflazione. A meno di un mese dall’ultima riunione politica dell’anno, i funzionari della BCE temono che l’impennata salariale possa smorzare le aspettative di un significativo taglio dei tassi nel 2025.
Sebbene la BCE abbia indicato la possibilità di ulteriori riduzioni a causa della debolezza dell’attività economica, alcuni funzionari avvertono che un abbassamento troppo rapido dei tassi potrebbe essere problematico, considerando la persistente pressione salariale nel settore dei servizi. La BCE è stata creata con l’obiettivo primario di controllare e reprimere l’inflazione; pertanto, la crescita delle remunerazioni è vista come un fattore da combattere con tassi elevati.
Attualmente, la BCE prevede un rallentamento della crescita salariale nei prossimi due anni. Tuttavia, gli aumenti significativi in Germania, dove i salari sono cresciuti dell’8,8% nel terzo trimestre del 2024, potrebbero limitare lo spazio per futuri tagli dei tassi. È importante notare che la crescita salariale in Germania non riflette necessariamente la situazione degli altri paesi dell’Unione Europea, creando potenziali disparità nelle politiche monetarie.