In Italia, il 39% dei bambini tra i 7 e i 9 anni è in sovrappeso o obeso, un dato che supera la media europea del 29%. Tra questi, il 17% è classificato come obeso, collocando il Paese al secondo posto in Europa per il tasso di obesità infantile
In Italia, il 39% dei bambini tra i 7 e i 9 anni è in sovrappeso o obeso, un dato che supera nettamente la media europea del 29%. Tra questi, il 17% è classificato come obeso, collocando il Paese al secondo posto in Europa per il tasso di obesità infantile. Questo è uno dei risultati principali emersi dall’indagine di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), presentata oggi durante l’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio a Roma.
Secondo la Fipe, la famiglia ha un ruolo cruciale nel contrastare questi fenomeni, ma altrettanto fondamentale è la scuola, che non solo educa alla corretta alimentazione, ma favorisce anche socializzazione e convivialità. Infatti, il 53,1% dei bambini tra i 3 e i 5 anni pranza regolarmente in mensa scolastica.
L’educazione alimentare tra famiglia, scuola e social network
L’indagine “I giovani e il cibo”, realizzata da Ipsos per Fipe, rivela che il 44% dei giovani tra i 18 e i 34 anni considera la famiglia come la principale fonte di educazione alimentare. Seguono i social network (36%) e la scuola (30%). La collaborazione tra casa e scuola è vista in modo positivo: l’86% dei giovani ritiene importante il ruolo delle scuole, e il 93% sostiene che percorsi educativi legati al cibo dovrebbero essere introdotti già nella scuola primaria.
Giovani e cibo: benessere, creatività e ispirazione dalla rete
L’indagine esplora anche il rapporto dei giovani con il cibo. Per il 40% il cibo è associato al benessere, grazie all’uso di ingredienti freschi e preparazioni semplici. Per il 35%, cucinare è un modo per divertirsi ed esprimere creatività. Otto giovani su dieci cucinano almeno occasionalmente e il 50% lo fa regolarmente.
L’educazione alimentare arriva soprattutto dalla famiglia, in particolare dalle madri, indicate dal 64% come la principale fonte di ispirazione per gusti e abitudini. Tuttavia, il 79% dei giovani utilizza internet per scoprire e realizzare nuove ricette, di cui il 32% lo fa frequentemente.
Anche i genitori under 35 sono particolarmente attenti: il 67% ritiene “molto importante” insegnare ai figli un’alimentazione varia e sana, sottolineando l’importanza di dare il buon esempio. Il 56% ritiene infatti che i genitori debbano rappresentare un modello positivo.
Mangiare fuori casa e cambiamenti degli stili alimentari
Secondo Fipe-Confcommercio, anche la ristorazione ha un ruolo significativo. Mangiare fuori casa è visto dal 35% dei giovani come un’occasione per spezzare la routine, dal 32% come un’opportunità di socializzazione e dal 32% come un momento di gratificazione. Tuttavia, il 51% degli intervistati ammette che il budget spesso limita queste possibilità.
Gli stili alimentari sono cambiati notevolmente negli ultimi anni. Tra i bambini e i ragazzi dai 3 ai 14 anni, il pranzo resta il pasto principale per il 63,7%, ma è in calo rispetto al 75% del 2003. Al contrario, la cena è ora considerata il pasto principale dal 20,7%, rispetto al 14,2% di vent’anni fa. Anche la colazione è meno frequente: l’83,7% dei bambini la consuma adeguatamente, rispetto al 92,9% del 2003.