L’inchiesta della procura di Perugia su un presunto giro di dossieraggi illegali si allarga e coinvolge nomi sempre più noti
L’inchiesta della procura di Perugia su un presunto giro di dossieraggi illegali, che vede coinvolti il magistrato antimafia Antonio Laudati e il luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano, si allarga e coinvolge nomi sempre più noti.
Oltre a Guido Crosetto, ministro della Difesa che ha sporto denuncia dando il via alle indagini, i dossier avrebbero riguardato anche altri politici, manager e personaggi di spicco.
I “vip” spiati
Tra i nomi noti finiti nel mirino degli investigatori spunta quello del rapper Fedez.
Sul fronte politico, l’elenco include i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Claudio Durigon. Ci sono anche Marta Fascina, deputata di Forza Italia e compagna di Silvio Berlusconi, e l’attuale compagna di Giuseppe Conte, Olivia Palladino. L’elenco, pubblicato dal Fatto Quotidiano, prosegue con Matteo Renzi, Denis Verdini e Irene Pivetti.
L’inchiesta
Oltre a Laudati e Striano, il numero degli indagati è salito a 15 e include alcuni giornalisti.
I magistrati, guidati dal procuratore Raffaele Cantone, stanno cercando di chiarire i contorni dell’inchiesta e soprattutto il vero scopo del presunto dossieraggio.
Le domande a cui si cerca di dare risposta sono: da chi e per quali scopi sono state utilizzate le informazioni carpite? Sono state usate solo per fini giornalistici o c’è dell’altro?
I pm di Perugia hanno già convocato Striano, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Prossimo ad essere ascoltato sarà il magistrato Laudati, accusato anche lui di accesso abusivo a sistema informatico. Il suo avvocato ha annunciato che Laudati risponderà alle domande e chiarirà la sua completa estraneità ai fatti contestati. Ha inoltre sottolineato che l’inchiesta è nata proprio da una relazione di servizio di Laudati alla Procura di Roma, in cui si segnalavano irregolarità da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza. Castaldo ha infine precisato che gli addebiti a Laudati non riguardano personaggi politicamente esposti.
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