La denuncia dei sindacati carcerari: “43 suicidi dall’inizio dell’anno, numeri indegni di un paese civile”. In due giorni sono morti altri 4 detenuti, uno dei quali aveva 74 anni.
I sindacati carcerari denunciano la situazione come “pazzesca” e “indecente”, mentre l’opposizione attacca il governo e chiede di ricorrere ad amnistia ed indulto.
Dei 43 suicidi, 16 erano in attesa di giudizio, secondo i numeri del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Uno degli ultimi quattro suicidi, detenuto nel carcere di Teramo, aveva 74 anni ed era malato da tempo. Scontava da 7 anni una condanna a 18 anni per l’omicidio dell’ex moglie.
La denuncia è stata fatta da Federica Di Nicola, avvocata dell’uomo che si è tolto la vita, che ha affermato: “È stato ammazzato dallo Stato italiano, dalle lungaggini processuali e dall’incuria ed inadeguatezza dell’istituto carcerario”.
Gli altri tre casi recenti si sono registrati nei carceri di Sassari, Biella e Ariano Irpino. L’Autorità sta acquisendo informazioni per capire le modalità dei gesti. Ogni caso è diverso dall’altro, sottolineano fonti del Garante: bisogna tenere conto della storia personale, dell’età, del residuo di pena da scontare.
L’Autorità invoca da tempo un uso equilibrato della custodia cautelare in carcere, nonché misure deflattive. La normativa vigente consente ad esempio la liberazione anticipata speciale. Bisogna però tenere conto dell’articolo 4 bis della legge sull’ordinamento penitenziario che vieta la concessione di benefici per determinati reati.
Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi e Sinistra) parla di “situazione insostenibile nel silenzio generale. Il ddl Sicurezza proposto dalla destra non affronta minimamente il sovraffollamento, anzi, tutta la legislazione del governo Meloni è tesa ad aggiungere reati, aggravare le pene fino al nuovo reato di rivolta penitenziaria. Il contrario di quello che serve”.
I sindacati, come il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) e la Uilpa Polizia penitenziaria, lamentano la situazione e chiedono misure per migliorare le condizioni di detenzione.