Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha concesso una grazia “totale e incondizionata” a suo figlio Hunter, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato. Hunter Biden era in attesa di sentenze per due gravi reati: possesso illegale di un’arma e evasione fiscale. Le sentenze erano previste per il 12 e il 16 dicembre, con rischi di carcere fino a 25 anni. Biden ha giustificato la sua decisione affermando che il figlio è stato perseguito in modo “selettivo e ingiusto” a causa della sua posizione politica, sostenendo che le accuse sono emerse sotto pressione dei suoi avversari politici
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato di aver concesso una grazia “piena e incondizionata” a suo figlio Hunter Biden, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato. Questa decisione è stata presa durante un weekend trascorso con la famiglia a Nantucket per il giorno del Ringraziamento e comunicata poco prima di un viaggio in Angola.
Hunter Biden era in attesa di sentenze in due processi. Il primo riguardava l’accusa di possesso illegale di un’arma da fuoco, avvenuto nel 2018, durante il quale aveva omesso di dichiarare la sua dipendenza da sostanze stupefacenti. La sentenza per questo caso era prevista per il 12 dicembre. Il secondo processo riguardava l’evasione fiscale di almeno 1,4 milioni di dollari tra il 2016 e il 2019, con sentenza attesa per il 16 dicembre. In questo caso, Hunter aveva già ammesso la propria colpevolezza.
Nella nota diffusa dalla Casa Bianca, Biden ha spiegato che la decisione di concedere la grazia è stata motivata dalla convinzione che suo figlio sia stato perseguito in modo “selettivo e ingiusto” a causa della sua posizione familiare. Il presidente ha affermato che le accuse contro Hunter sono emerse a seguito di pressioni politiche da parte dei suoi avversari e che il trattamento riservato al figlio è stato diverso rispetto ad altri casi simili.
Biden ha sottolineato che non intendeva interferire nei processi legali del figlio, ma ha ritenuto necessario agire per proteggere Hunter da quella che considera una persecuzione politica. Ha affermato che nessuna persona ragionevole potrebbe concludere diversamente e ha denunciato un tentativo di danneggiare sia lui che suo figlio.
La grazia firmata da Biden include anche eventuali reati commessi da Hunter tra il 1 gennaio 2014 e il 1 dicembre 2024, periodo in cui Biden era vicepresidente. Hunter ha accolto la grazia con gratitudine, promettendo di dedicarsi ad aiutare chi soffre e riconoscendo gli errori del passato legati alla sua dipendenza.
La notizia della grazia ha suscitato reazioni contrastanti. Donald Trump ha commentato provocatoriamente chiedendo se la grazia si estendesse anche agli assalitori del Capitol del 6 gennaio. Inoltre, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha definito la decisione una “caricatura della democrazia”.