Il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, con 370 voti favorevoli su 688, 36 astenuti e 282 contrari. Questa approvazione segna la maggioranza più ridotta dal 1993 per una Commissione, evidenziando divisioni interne nei gruppi parlamentari sia a destra che a sinistra. Le controversie sono emerse soprattutto riguardo alle vicepresidenze assegnate a Teresa Ribera e Raffaele Fitto, quest’ultimo esponente di Fratelli d’Italia, un partito di estrema destra. La nomina di Fitto ha suscitato malcontento tra i partiti di sinistra e all’interno del gruppo dei Verdi, che avevano chiesto un impegno maggiore per le politiche ambientali.
Il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, con 370 voti favorevoli su 688, 36 astenuti e 282 contrari. Questo voto segna la maggioranza più ridotta dal 1993, da quando il Parlamento ha iniziato ad approvare le Commissioni. La prima Commissione di von der Leyen, nel 2019, aveva ricevuto 401 voti, circa trenta in più rispetto alla seconda.
L’approvazione è avvenuta nonostante le divisioni interne tra i gruppi parlamentari, sia a destra che a sinistra. Le controversie si sono concentrate principalmente sulle vicepresidenze assegnate alla spagnola Teresa Ribera (Socialisti) e all’italiano Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia). La nomina di Fitto ha suscitato malcontento tra i partiti di sinistra e all’interno del gruppo dei Verdi, che avevano chiesto a von der Leyen di sostenere politiche ambientali più incisive.
Durante le audizioni dei candidati commissari, sono emerse tensioni riguardo alla gestione delle vicepresidenze. I gruppi dei Verdi e dei Socialisti hanno espresso insoddisfazione per l’inclusione di Fitto nella Commissione, considerando che non fa parte della maggioranza tradizionale che sostiene la Commissione. Invece, i parlamentari del Partito Popolare Europeo hanno espresso opposizione alla nomina di Ribera, accusandola di responsabilità nella gestione delle recenti alluvioni in Spagna.
La divisione è stata evidente anche all’interno del gruppo dei Conservatori e Riformisti, guidato da Giorgia Meloni, dove le delegazioni nazionali hanno votato in modo differente. Mentre i parlamentari italiani e fiamminghi hanno sostenuto la Commissione, gran parte della delegazione polacca ha votato contro. I gruppi contrari alla Commissione hanno votato in modo compatto, mentre all’interno dei gruppi che sostengono von der Leyen ci sono state divisioni.