Il governo prevede di continuare a fornire armi all’Ucraina anche nel 2025. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che un nuovo pacchetto di aiuti militari sarà pronto e dovrebbe essere approvato entro Natale, ma potrebbe slittare a gennaio. Questo pacchetto include munizioni per il sistema di difesa aerea SAMP-T e missili Aster, sviluppati in collaborazione con la Francia. Crosetto ha sottolineato l’importanza della diplomazia per risolvere il conflitto, pur confermando che gli aiuti militari proseguiranno
Il governo ha confermato che continuerà a fornire armi all’Ucraina anche nel 2025. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che un nuovo pacchetto di aiuti militari sarà approvato entro Natale e entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno. Questo pacchetto di aiuti scade tra poche settimane e il governo intende rinnovarlo per supportare Kiev nella sua difesa contro l’aggressione russa.
Crosetto ha spiegato che gli aiuti includeranno supporto militare, economico e per le infrastrutture, sottolineando l’importanza di difendere il diritto dell’Ucraina a sopravvivere. Ha anche affermato che la diplomazia è fondamentale per risolvere il conflitto, ma ha confermato che l’Italia continuerà a inviare aiuti militari.
Il decimo decreto di aiuti dovrebbe essere approvato rapidamente, con il passaggio necessario tra Camera e Senato. Anche se i dettagli specifici del pacchetto rimangono riservati, si prevede che includa nuove munizioni per il sistema di difesa aerea SAMP-T, sviluppato in collaborazione con la Francia. Inoltre, potrebbero essere inclusi missili Aster e accesso a un sistema satellitare gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Crosetto ha rassicurato che non ci saranno conflitti all’interno della maggioranza politica riguardo a questi aiuti, poiché tutti i partiti sostengono la linea adottata negli ultimi due anni e mezzo. Il ministro ha anche menzionato che il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe influenzare la situazione, poiché Trump ha una posizione diversa rispetto al suo predecessore riguardo al sostegno all’Ucraina.